La condanna di tutti e cinque gli imputati, accusati di omicidio colposo plurimo, e una multa di 800 mila euro per la Saras: queste le richieste del pubblico ministero Emanuele Secci al processo per la morte di tre operai nella raffineria di Sarroch, il 26 maggio del 2009. Il magistrato ha parlato per più di 3 ore sollecitando 2 anni e 8 mesi rispettivamente per Dario Scafardi, direttore della raffineria, e Antioco Mario Gregu, direttore delle operazioni industriali.

Due anni e 4 mesi, invece, la condanna chiesta per Guido Grosso, responsabile dello stabilimento; due anni e 2 mesi per Antonello Atzori, responsabile dell'area dove morirono i tre operai; un anno per il legale rappresentante della Comesa, Francesco Ledda, la ditta di cui erano dipendenti le vittime. Chiamata in causa anche la Saras, con Gian Marco Moratti, in base alla nuova legge sulla responsabilità amministrativa delle aziende in presenza di incidenti: è la prima volta che accade in Sardegna. Il pubblico ministero, in questo caso, ha chiesto una multa di 800 mila euro. Il processo prosegue con le parti civili: gli avvocati Carlo Amat per la Fiom e Michele Schirò per la Cgil.

PROCESSO SARAS FARA' DA APRIPISTA - Il processo nei confronti dei vertici della Saras, rinviati a giudizio con l'accusa di omicidio colposo per l'incidente alla raffineria di Sarroch del maggio 2009, rappresenta per molti versi un procedimento-apripista per altri casi che hanno fatto scalpore nel Paese. Sui quali c'e' forte attesa dopo la sentenza di Torino per il processo ThyssenKrupp, che ha equiparato la morte sul lavoro di 7 operai a omicidio volontario.

Nell'impianto di Sarroch in una cisterna morirono per esalazioni di gas 3 operai di una ditta di appalto esterna. Un incidente fotocopia di quello accaduto l'11 aprile scorso in cui ha perso la vita un operaio di tre rimasti intossicati. Ma quello ai vertici Saras non e' l'unico processo per incidenti sul lavoro della settimana.

- Martedi' 19 aprile e' prevista l'udienza preliminare per 17 persone nell'ambito dell'inchiesta bis sull'incidente alla Truck Center di Molfetta (Bari), nel quale morirono asfissiati per le esalazioni in una cisterna che stavano lavando, il titolare dell'impresa e 4 operai. I reati contestati sono omicidio colposo aggravato plurimo e lesioni personali aggravate, per un consulente anche falsa testimonianza per le dichiarazioni rese al primo processo che si e' concluso nell'ottobre 2009 con la condanna a quattro anni per tre dirigenti.

- Riprendera' invece mercoledi' prossimo, 20 aprile, davanti ai giudici del Tribunale di Caltagirone (Catania), il processo per l'incidente sul lavoro nel depuratore comunale di Mineo (Catania) dell'11 giugno 2008, in cui morirono 6 persone. Sette gli imputati accusati di vario titolo di omicidio colposo plurimo, traffico di rifiuti speciali e abuso d'ufficio. E', invece, ancora al lavoro per le indagini preliminari la procura di S.Maria Capua Vetere per un altro caso drammatico di morti sul lavoro, l'incidente nel quale persero la vita l'11 settembre 2010 a Capua (Caserta) 3 operai che si erano calati all'interno di un silos che si e' trasformato in una camera a gas. I Pm intendono chiudere in tempi rapidi le indagini che vedono 31 iscritti nel registro degli indagati.

Potrebbe diventare il piu' grande processo mai celebrato il caso legato all'azienda Eternit, nel quale sono 5 mila le parti civili costituite davanti al Tribunale di Torino. Due gli imputati: il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis de Cartier, che dovranno rispondere di oltre 2 mila morti provocati dalla lavorazione, secondo l'accusa, dell'amianto in 4 stabilimenti italiani della multinazionale.

Sta invece approdando alla fase conclusiva il processo in corso al Tribunale di Spoleto per la morte di 4 operai in seguito a un'esplosione avvenuta il 25 novembre 2006 presso la Umbria Olii di Campello sul Clitunno. Da molti e' stata infine definita una 'strage dimenticata' il caso dei 5 lavoratori morti in un incendio al Molino Cordero di Fossano (Cuneo), il 16 luglio 2007. Il processo di primo grado si e' chiuso con con 2 condanne per omicidio colposo e omissione dolosa di misure contro gli incidenti.

Fonte: controlacrisi.org

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