SPOLETO - Ha respinto tutte le accuse che gli sono state contestate, il titolare della Umbria olii, Giorgio Del Papa, interrogato oggi nel processo davanti al giudice unico di Spoleto per l'esplosione nella quale morirono quattro operai di una ditta esterna impegnati in alcuni lavori di manutenzione sui silos.

L'industriale deve rispondere di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro. Del Papa, difeso dall'avvocato Giuseppe La Spina, e' stato chiamato a riferire, in particolare, sull'applicazione delle norme di sicurezza all'interno dello stabilimento di Campello sul Clitunno.

L'accusa, rappresentata dal pm Federica Albano, ha sottolineato le varie inadempienze contestate alla proprieta', per quanto riguarda la prevenzione incendi e la valutazione dei rischi. L'industriale ha pero' sostenuto che, all'epoca dei fatti, le norme non gli imponevano di certificare la valutazione dei rischi, mentre la prevenzione incendio avrebbe dovuto essere rinnovata proprio in quel periodo in una riunione gia' fissata.

Il legale di Del Papa ha chiesto al giudice Avenoso di disporre un'ulteriore perizia ma l'istanza e' stata respinta. Il processo e' stato quindi rinviato al 28 giugno per la requisitoria del pm. La sentenza e' attesa per i primi di ottobre.

La tragedia avvenne il 25 novembre del 2006, un sabato, verso l'ora di pranzo. Quattro dipendenti e lo stesso titolare di una piccola ditta metalmeccanica stavano compiendo dei lavori di manutenzione sui silos della Umbria Olii quando improvvisamente due dei giganteschi recipienti pieni di olio di oliva saltarono in aria.

Quattro le vittime: il titolare della ditta Maurizio Manili, Tullio Mottini, Vladimr Todhe e Giuseppe Coletti, mentre la quinta persona presente sul piazzale si era salvata solo per essere impegnato alla gru, distante dal punto dell'esplosione.
 

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