PERUGIA - "I problemi dei lavoratori toccano i cuori di tanti altri, ma tutti abbiamo uno stesso obiettivo quello di continuare difendere uniti la dignita' dei lavoratori e il diritto di vivere del proprio lavoro".

E' uno dei passaggi piu' significativi dell'omelia del vescovo di Terni, Vincenzo Paglia, durante la messa pasquale officiata questa mattina nella sala mensa del polo chimico della Polymer di Terni, che sta vivendo una situazione di difficolta'.

Alla presenza delle istituzioni, dei dirigenti delle aziende del sito, dei lavoratori e dei loro familiari, Paglia ha auspicato "un tempo nuovo per tutto il polo chimico, per la citta' e per il paese". "Anche nella grande sofferenza della Passione - ha detto il vescovo - Gesu' non voleva tradire quelli che erano i suoi amici, persone per lui piu' importanti della sua stessa vita. Come un buon amico e guida da' sempre tutto per gli altri, al contrario di quanto spesso accade con quei mercenari che guardano solo al profitto e non si curano di altro e di chi gli e' accanto".

Tornando quindi a parlare con rinnovata speranza della situazione del polo chimico, Paglia ha ricordato come "l'esempio della nostra battaglia per mantenere in vita il polo chimico e' un pezzo di questo cambiamento dei cuori. Immaginate se ognuno di voi fosse rimasto per conto proprio, o si fosse semplicemente rassegnato come accade in tante altre parti. La resurrezione e' anche questo impegno, questa nuova energia che ciascuno di noi deve avere nel proprio cuore - ha aggiunto - per poter rimanere uniti e vincere il male per contrastarlo, chiedendo a Dio l'aiuto e la forza".

Ricordando la Pasqua di un anno fa, celebrata nel pieno della crisi della chimica, monsignor Paglia ha detto anche che ''oggi questo luogo, caro per tanti motivi, rappresenta un segno importante di rinascita ancora piu' grande''. ''Se diamo uno sguardo al passato - ha aggiunto - oggi debbo dire che una luce in piu' si e' accesa rispetto allo scorso anno. La via percorsa era in salita eppure abbiamo camminato lo stesso, ora siamo non lontani da quel traguardo che dobbiamo e vogliamo raggiungere. Chiederei - ha concluso il vescovo - di stringerci ancor piu' perche' la Pasqua significhi resurrezione nei nostri cuori e anche la resurrezione di questo polo chimico per il bene di tanti e a difesa delle speranze di tutti''.
 

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