PERUGIA - ''Un piano straordinario per l'uscita del precariato'': e' l'obiettivo al quale punta la Federazione nazionale della stampa, alla vigilia della riunione del tavolo di confronto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria, Paolo Bonaiuti, previsto per martedi' 19 aprile. Lo ha spiegato oggi il presidente del sindacato dei giornalisti, Roberto Natale, a un dibattito al festival internazionale del giornalismo di Perugia dedicato proprio a precari e freelance e simbolicamente intitolato 'Se 5 euro vi sembran pochi per un futuro radiosissimo'.

''Quello di martedi' e' il primo incontro con il governo dopo il congresso Fnsi di Bergamo - ha detto Natale alla platea, in gran parte composta da precari e aspiranti giornalisti - e ha un solo tema all'ordine del giorno: la tutela del lavoro autonomo, dei freelance, dei collaboratori''.

Per il presidente della Federazione della stampa, e' necessario ''agire su tre livelli: migliorare le leggi, costringendo gli editori a eliminare le forme di capolarato che ancora praticano e vincolando i finanziamenti pubblici ai contratti giornalistici; ottenere che finalmente il lavoro autonomo entri nella contrattazione; diffondere una sensibilita' nuova nelle redazioni. La situazione e' drammatica, ma sta cambiando''.

Anche l'Ordine dei giornalisti, ha assicurato il presidente Enzo Jacopino, fara' la sua parte: ''Il 10 maggio chiedero' ai presidenti degli Ordini regionali - ha annunciato Jacopino - di aprire procedure disciplinari nei confronti dei direttori e dei responsabili dei servizi che pagano i colleghi pochi spiccioli. So gia' che la magistratura ci dara' torto, ma certe cose vanno fatte per esigenza morale''.

Al festival di Perugia fanno discutere anche alcune dichiarazioni del presidente dell'ANSA Giulio Anselmi, che ieri proprio a Perugia si e' detto favorevole all'abolizione dell'Ordine per allargare l'accesso alla professione giornalistica, ma ha anche parlato di organici ''gonfiati'' nelle redazioni.

''Spiace che un giornalista dell'esperienza e del prestigio di Anselmi - ha commentato Natale - abbia espresso giudizi infondati. Il giornalismo italiano non ha il problema di allargare l'accesso, visti i numeri gia' da alluvione, ma di restringerlo e di qualificarlo: per questo da anni anche il sindacato chiede una riforma dell'accesso''.

Quanto alle questioni ''della crisi dell'editoria e dei presunti esuberi dei giornalisti - ha aggiunto Natale - Anselmi non puo' non sapere quanto dolorosi siano stati i tagli e quanto abbiano inciso nella vita di colleghi che facevano parte degli organici e di collaboratori tagliati via senza alcun rispetto neanche per la qualita' dell'informazione fornita. Basterebbe che Anselmi ricordasse quello che e' accaduto all'ANSA e pronuncerebbe, ne sono certo, parole piu' caute''.

''Ad Anselmi - ha sottolineato invece Jacopino - chiediamo piuttosto di non pagare piu' pochi euro i collaboratori, che sono ben lontani dall'avere privilegi''.
 

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