PERUGIA - Contrariamente agli ottimismi di facciata che vengono profusi da più parti, la crisi è tutt’altro che finita.

Per questo riteniamo che occorre contrastarla sostenendo le proposte della CGIL e la mobilitazione con lo sciopero generale del 6 maggio e la manifestazione regionale che si svolgerà a Terni.

I dati recentissimi dell’Osservatorio nazionale della CGIL e relativi al mese di marzo 2011 confermano che si continua a vivere una drammatica emergenza sul versante del lavoro e la nostra Regione sta subendo pesantemente i colpi della crisi.

Non esiste una politica economica di contrasto alla crisi, mentre 500 aziende a livello nazionale hanno cambiato proprietà con acquisizioni effettuate da proprietà straniere, a dimostrazione questa di un'assenza di una politica industriale a livello nazionale.

In questo quadro c’è un'impennata consistente nel mese di marzo della CIG rispetto all’anno scorso mentre le aziende fallite sono aumentate del 122%.

E la ripresa che qualcuno intravede è di dimensioni minime e non ha nessun effetto sull’occupazione.

In Umbria nell’anno corrente e precisamente a marzo 2011 i lavoratori coinvolti dalla Cassa Integrazione sono 20.859, dei quali 13.958 nella Cassa in deroga. Mentre per quanto riguarda i lavoratori cassintegrati a 0 ore, sempre a marzo 2011, questi sono 10.295 dei quali 6.979 in deroga.

Il tasso di disoccupazione in Umbria è salito dal 7,1% al 8,4%.

Tutti questi dati ci dicono che l’Umbria subisce pesantemente la crisi che c’è a livello nazionale e non è un caso che rispetto all’anno scorso siamo la seconda Regione, dopo la Calabria per l’aumento del numero dei cassintegrati.

Tutto questo è dovuto evidentemente alla fragilità del nostro assetto produttivo e richiede di impegnarsi con forza per fare in modo che il lavoro, attraverso il piano straordinario diventi la priorità vera della nostra Regione.

Occorre anche unificare proposta ed iniziativa di mobilitazione contro le politiche recessive del Governo nazionale.

Per tutti questi motivi la giornata del 6 maggio diviene fondamentale, per fare in modo che in quel giorno l’Umbria si fermi per poter ripartire in condizioni diverse.

Mario Bravi 

Segretario Generale CGIL Umbria

 

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