Thyssen/ Timori fra operai Terni: "Sentenza giusta, ma non ci si ritorca contro"
(di Federica Liberotti e Claudio Sebastiani) (ANSA) - TERNI - Nessuno stupore per la sentenza della Corte d'assise di Torino ma forte preoccupazione per le possibili ripercussioni che questa potrebbe avere sul loro futuro: il giorno dopo la pronuncia sul rogo che costo' la vita a sette lavoratori della Tk-Ast, sono questi gli umori che trapelano dagli operai dello stabilimento ternano della multinazionale siderurgica tedesca. Timori che emergono anche dalle parole dei rappresentanti delle istituzioni locali mentre l'azienda ha scelto di non commentare ulteriormente.
All'uscita dalla fabbrica i dipendenti (pochi, per il giorno pre festivo) non nascondono la loro inquietudine, legata in particolare alle pene accessorie inflitte all'azienda e che, a loro parere, potrebbero influire sugli investimenti.
''Ovvio che oggi si sia parlato molto della sentenza'' spiega Andrea, sintetizzando il pensiero di molti colleghi, ai cancelli di viale Brin. ''Ci aspettavamo queste condanne - aggiunge -, probabilmente in generale sono anche giuste, ma non lo sono per noi che lavoriamo in questa azienda. La paura e' che tutto questo si ritorcera' contro di noi, viste le difficolta' gia' esistenti''.
''Abbiamo grande rispetto per i nostri colleghi che non ci sono piu' - le parole di Umberto, un altro lavoratore - ma noi dobbiamo guadagnare per mantenere le nostre famiglie. Se responsabilita' ci sono state da parte dei dirigenti, che paghino loro, non noi''.
Qualcuno si schiera anche dalla parte dei vertici aziendali. ''Perche' calcare tanto la mano con Espenhahn?'' si chiede Leonardo. Tra i sindacati, il segretario provinciale della Uilm Nicola Pasini spiega che ''il rischio per il territorio e' molto grande''. ''Sulle pene individuali - prosegue - nessuno puo' fare valutazioni, ma su quelle accessorie la preoccupazione e' legittima''.
Contro la decisione dei giudici di Torino continua intanto a schierarsi anche il mondo imprenditoriale. Il presidente di Confindustria Umbria Umbro Bernardini in merito alla condanna dell'ad della Tk per omicidio volontario sostiene che ''riesce difficilissimo pensare come un imprenditore vada a lavorare con la volonta' di creare le condizioni per causare un incidente''. ''E' una considerazione fuori dall'immaginario - afferma ancora - e questa sentenza potrebbe avere effetti devastanti sull'economia non solo regionale ma anche nazionale, penalizzando l'attrattivita' del nostro Paese. Quanto alla Tk, credo che reazioni non tarderanno ad arrivare, segnali in questo senso gia' ce ne sono. Speriamo che non siano estreme''.
Per la giunta regionale umbra il rispetto della sentenza di Torino ''non puo' comportare un venire meno dell'attenzione delle istituzioni nei confronti della multinazionale tedesca in Italia e in Umbria''. Per questo la Regione ''ancora una volta si confrontera' con il management aziendale e sara' al fianco dei lavoratori'' di TK-Ast, per ''evitare che le decisioni autonome e da rispettare della magistratura si traducano in affrettate e preoccupanti decisioni sul futuro del gruppo''.
Timori anche nelle parole del presidente della Provincia Feliciano Polli, secondo cui la sentenza ''preoccupa fortemente per gli effetti sulle prospettive di una grande azienda impegnata in una durissima competizione internazionale''. E il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo avverte: ''Dobbiamo evitare che all'ingiustizia della tragedia che ha riguardato le vittime coinvolte nel disastro ed al dolore delle loro famiglie si sommi quella di un'ingiustizia per le migliaia di lavoratori dell'azienda e per tutto l'indotto''.

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