Elezioni - candidati del centrosinistra crescono. Di Ciuenlai
di Ciuenlai -
Punto e a capo. Le primarie che dovevano fare chiarezza nel centrosinistra, rischiano di ingarbugliare, ancora di più la situazione. Invece di ridursi ad uno i candidati potrebbero moltiplicarsi. Complice un meccanismo che permette “intromissioni” ritenute poco serie e, soprattutto, decisive per il risultato finale.
Premesso che è un brutto vizio accorgersi e denunciare, dopo aver perso, che le regole potrebbero essere “truccate”, la situazione è tornata ad essere effervescente. A Città di Castello il centrosinistra potrebbe addirittura andare al primo turno con 4 candidati. Il primo è naturalmente Luciano Bacchetta, sostenuto da Pd, socialisti e Fs.
In campo ci sarà sicuramente anche Paola Pillitu con una lista civica sostenuta dall’Idv. Il Consigliere Regionale, Oliviero Dottorini, deludendo le caute aperture degli uomini di Brutti, ha fatto cadere la possibilità della candidatura alternativa del professor Edoardo Calzoni (vecchia conoscenza del senatore per aver militato nella sinistra Ds), imponendo la scesa in campo della vecchia avversaria moderata dell’ex sindaco dei “rossi” Orsini (A Napoli dicono “i tempi cambiano”).
Calzoni, non avendo più l’appoggio dell’Idv, ha deciso, ieri mattina, di ritirarsi dalla corsa a sindaco. L’imposizione della Pillitu non sarebbe però piaciuta a tutti. Qualcuno l’ha contestata leggendola come un tentativo di Dottorini di evitare che, a sinistra, nel tifernate emergano nuovi e pericolosi concorrenti per la sua persona. Sinistra Ecologia e Libertà perso Venanzio Nocchi, che dovrebbe presentarsi con una lista di sinistra in appoggio a Bacchetta, avrebbe deciso di far scendere in campo il Presidente della locale sezione di Lega Ambiente Simone Cumbo.
Infine l’on. Franco Ciliberti starebbe seriamente pensando (ancora?) ad una sua candidatura, in alternativa a quella ufficiale del Pd, convinto di poter concorrere per la vittoria come 5 anni fa. Tutto questo con il Partito Democratico in pieno caos. Auguri a tutti. A Gubbio, le cose che dicevamo in premessa (quelle sull’inquinamento del voto), hanno rimesso in discussione gli equilibri precedenti. I comunisti stanno valutando se prendere atto “obtorto collo” del risultato o formare una propria coalizione.
Stirati è tornato a parlare, pensando ancora di potere offrire la sua persona, come elemento di unità tra le parti. Probabilmente è una fatica sprecata, perché arriva fuori tempo massimo e fuori contesto (diversi suoi sostenitori lo accusano di non aver voluto rischiare presentandosi alle primarie). E questo ad un mese dalle elezioni, senza aver affrontato il problema liste che, visto quello che sta succedendo ad Assisi nel Pd, possono costituire un ulteriore elemento di divisione interna al principale partito del centrosinistra. Si, mi confermano dalla regia, che c’è spazio per altre puntate.

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