Terni/ Porcacchia non ha svuotato interamente il sacco: il pm vuole risentirlo
TERNI – Anche se ha cominciato a parlare, chiamando il ballo altri personaggi eccellenti in quella che le cronache hanno ribattezzato “mazzettopoli” ternana, una vicenda che ha gettato un’ombra inquietante su alcuni fatti caratterizzanti la vita politica negli anni più recenti della “Città dell’Acciaio”, Leandro Porcacchia, non avrebbe ancora svuotato completamente il sacco. Così la pensa il pubblico ministero Elisabetta Massini che pare intenzionata a risentire di nuovo l’ex direttore di Confcommercio.
Come si ricorderà, nell’interrogatorio di lunedì scorso, al di là delle ammissioni sulla mazzetta incassata per l’affare “pizzeria” e sul giro “sospetto” riguardante la gestione degli eventi valentiniani ed altre manifestazioni similari, Porcacchia aveva fatto riferimento in specie ad alcune vicende di natura urbanistica, soffermandosi in particolare sulla pratica “Cospea2” per risolvere la quale sarebbe stato costretto, a suo dire, ad assicurare alcuni posti di lavoro a persone raccomandate da un assessore. Cosa che, se confermata, sarebbe già di per sé dirompente dal punto di vista politico (assai meno da quello giudiziario), ma proprio per l’ampiezza dei rapporti privilegiati tenuti da Porcacchia con autorevoli rappresentanti dell’amministrazione pubblica, gli inquirenti sospettano che vi sia ancora dell’altro. Da qui l’intendimento di riconvocarlo di nuovo per convincerlo ad una maggiore collaborazione nel suo interesse.
Come ha chiaramente affermato il difensore di Porcacchia, l’avvocato Massimo Longarini, la dottoressa Massini si sarebbe fatta l’idea che negli ultimi anni ha Terni abbia agito una “cricca” di personaggi (politici, imprenditori, professionisti, procacciatori d’affari) che decideva ciò che si doveva fare per poi spartirsi le utilità illegalmente ottenute. Ma - sostiene sempre l’avvocato Longarini - Porcacchia non sarebbe a conoscenza di altre cose oltre a quelle già riferite.
Il convincimento contrario del pm si sarebbe però ancor più rafforzato dopo la visita fatta in carcere, a Porcacchia, dal presidente del consiglio regionale Brega, che gli avrebbe fra le altre cose consigliato di ingaggiare un altro difensore. Una visita annunciata, quella di Brega, quindi perfettamente legittima, eppure la dottoressa Massini pare sia fortemente interessata a sapere cos’altro si sono detti i due.

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