di Valerio Marinelli, coordinatore regionale Dipartimenti Pd-Umbria

Sabato 9 Aprile si terrà a Roma una manifestazione dei lavoratori precari. Non ci saranno bandiere di partito, ma il PD ha comunque aderito per dimostrare una solidarietà attiva nei confronti di tanti giovani e meno giovani che vivono un presente critico e guardano al futuro con preoccupazione.

Tre grandi motivazioni ci spingono a scendere in piazza. La prima motivazione è di principio, perché un Paese che non tutela i lavoratori e il lavoro non tutela i cittadini e la cittadinanza, quindi non tutela la democrazia. Il precariato molto spesso mina e lede la dignità del lavoratore, che in nessun modo è scindibile dalla dignità della Persona.

La seconda motivazione riguarda la necessità di denunciare con forza il profondo dissenso con le scelte dell’attuale Governo. In Italia è difficile arrivare a fine mese anche per chi un lavoro ce l’ha; è difficile impostare un progetto di vita, con conseguenze drammatiche sul piano umano e sul piano sociale; è difficile accettare di lavorare senza prospettive, diritti e protezione; è difficile accettare di essere sottopagati e sottostimati nell’impegno, nel merito e nelle competenze. Il Governo Berlusconi ha contribuito ad accrescere l’ingiustizia sociale, illuso da miti liberisti che si sono rivelati in tutta Europa assolutamente fallimentari. Il Ministro Sacconi non si è forse reso conto che il barbaro precariato italiano, oltre ad essere un problema di un’intera generazione, è pure un problema di competitività economica del sistema- Paese. Per comprenderlo basta ascoltare le preoccupazioni delle famiglie, le quali- secondo le statistiche- non lesinano i propri risparmi per aiutare il figlio o la figlia che guadagna cinque o seicento euro al mese con un contratto a tempo determinato.

La terza motivazione riguarda l’esigenza politica di aprire un rapporto costruttivo con i precari e i lavoratori in generale. Il PD è il partito del Lavoro. In quanto tale, la sua proposta parte dalla difesa e dall’ampliamento delle tutele dei lavoratori. Per i precari il PD propone l’incentivazione del contratto a tempo indeterminato, attraverso il minor costo della stabilità rispetto alla precarietà, la continuità di reddito, un salario maggiore rispetto ai lavoratori stabili, una riforma degli ammortizzatori sociali in grado di interpretare i nuovi bisogni, un’integrazione pensionistica delle future generazioni di lavoratrici e lavoratori.

Pure in Umbria il PD è impegnato su questo versante, insieme all’amministrazione regionale che fino ad oggi ha positivamente provveduto a limitare i gravi danni socio-economici prodotti dalla crisi del 2009. Ora è giunto il momento di fare di più. L’ Umbria conta un tasso di precariato molto alto tra giovani e donne, risorse indispensabili per lo sviluppo della regione. A loro si rivolgono le proposte del PD sull’imprenditoria giovanile e femminile, sull’impresa creativa, sulla qualificazione del lavoro intellettuale e delle nuove professioni; a loro si rivolgono le proposte di ammodernamento del welfare regionale e di revisione del sistema di formazione e formazione- lavoro.

Il PD, insomma, lavora sul lavoro per chi lavora e per chi lavoro lo cerca.

 A metà Giugno si terrà a Genova la Conferenza nazionale del Lavoro. In Umbria si sta attivando un percorso che coinvolgerà categorie, associazioni, imprese, uomini e donne occupati, inoccupati, disoccupati di ogni territorio, chiamati a confrontarsi, discutere, ampliare le idee avanzate dal PD regionale e nazionale. Le Conferenze provinciali e la Conferenza regionale rappresenteranno il momento della sintesi di un dibattito capillare, che dovrà contribuire a perfezionare le proposte politiche su cui edificare una nuova “civiltà del lavoro”.
 

Condividi