Emergenza profughi/ Anci Umbria: "No a caserme e tendopoli. Si all'accoglienza"
L’emergenza profughi che sta interessando tutto il paese, coinvolge anche la nostra Regione e tutti i Comuni che ne fanno parte. Ieri il Presidente ANCI Umbria Wladimiro Boccali, ha incontrato insieme al consigliere politico della Presidente della Giunta Regionale Valentino Valentini, i sindaci dei Comuni capofila dei dodici ambiti sociali.
Di seguito uno stralcio della lettera inviata oggi da ANCI Umbria a tutti i Comuni come resoconto della riunione:
“…E’ del tutto evidente che la materia è non solo difficile, ma estremamente delicata per ciò che concerne l’impegno dei Comuni ad assumersi delle responsabilità. I Comuni umbri da un punto di vista squisitamente politico sono disponibili all’accoglienza di persone sempre più travolte da un destino disperato, ma ciò deve avvenire in una logica di “Piano Nazionale”, responsabilizzando correttamente tutti, da Sud a Nord. Dall’incontro è emerso con chiarezza che l’accoglienza deve essere diffusa, evitando la concentrazione di persone che, oltre a creare problemi organizzativi e gestionali potrebbero generare disagio alla popolazione locale. Pertanto i Comuni umbri dicono No a Caserme, Campi, Tendopoli.
Sul versante delle risorse è impensabile che le Municipalità possano farsi carico di ulteriori costi e oneri e questo non per uno sterile pregiudizio, ma per ragioni oggettive, già ampiamente affrontate. Le risorse dovranno essere certe e definite nel tempo.
E’ utile precisare alcuni punti:
1) I Comuni non firmano alcuna convenzione con il Ministero competente, ma sono le Prefetture a farlo con gli Enti o le Associazioni che si prenderanno in carico la gestione della struttura ospitante;
2) Fondamentale importanza riveste lo status dei migranti: gli interessati devono aver presentato domanda di richiesta di asilo. Il Governo ha valutato positivamente la possibilità di rilasciare loro un permesso di soggiorno temporaneo.
L’ANCI Umbria come la Giunta regionale, ritengono ragionevole e giusto “spalmare” tra i 92 Comuni complessivamente circa 800 persone, tenendo conto, ovviamente, della grandezza e della densità demografica del singolo Ente e/o della disponibilità delle Associazioni umanitarie e del Privato Sociale.
In tal senso l’Umbria dimostra ancora una volta la propria capacità di fare accoglienza e dare solidarietà a coloro che “sono costretti a fuggire per ragioni che solo loro possono raccontare”. “
Il Presidente Boccali si riserva di contattare nuovamente i Comuni non appena sarà messo al corrente degli esiti della riunione della cabina di regia presso il Ministero (in corso in queste ore) che dovrebbe aggiornare sui criteri per affrontare l’emergenza.
ANCI Umbria

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