ANCONA - "Noi non abbiamo preferenze per alcuno dei potenziali acquirenti. Ci auguriamo solo che vengano rispettate le procedure previste in questi casi dalla Legge Marzano, che impongono ai commissari di valutare le offerte e i progetti presentati non solo da un punto di vista finanziario, ma anche industriale e occupazionale". Cosi' il segretario della Fim Cisl di Ancona, Andrea Cocco, alla vigilia dell'apertura delle buste per il Gruppo 'Antonio Merloni' di Fabriano.

Sicuramente sono arrivate ai tre commissari dell'azienda di elettrodomestici, le manifestazioni d'interesse vincolanti della holding iraniana MMD, e del gruppo cinese G8 (composto dalla Nanchung Zerowatt e dalla Otto Italia). Ma secondo indiscrezioni tra le buste che dovranno essere aperte domani presso lo studio notarile Mariconda di Roma, ci dovrebbe essere anche quelle di altri investitori, di cui e' ancora ignota l'identita'.

"Io non posso ne confermare ne smentire queste voci - commenta Cocco - ma dico solo che occorre aspettare e finalmente vedere cosa c'e' scritto, nero su bianco in queste offerte. Di certo noi, come sindacato, non abbiamo preferenze per questo o quel investitore, ma vogliamo che nella fase finale della trattativa vengano rispettate, oltre alle procedure di legge, due priorita': la prosecuzione dell'attivita' produttiva degli stabilimenti del Gruppo e la salvaguardia dei posti di lavoro ".

Da quanto fino ad ora emerso, i cinesi vorrebbero fare dei siti di Fabriano soprattutto una piattaforma logistica e commerciale su scala europea, mentre gli iraniani ( con capitali arabi di Dubai) potrebbero mantenere una parte dell'attivita' industriale e quindi occupazionale (2400 gli addetti attuali ) delle due fabbriche marchigiane della Antonio Merloni, oltre che di quella umbra di Gaifana, vicino Nocera Umbra.
 

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