PERUGIA - Una convenzione tra Umbria e Marche ''per uno scambio di collaborazione, di esperienze, di professionalita' nella ricerca e nell'assistenza del paziente colpito da lesione al midollo'' e' stata annunciata oggi dal direttore dell'azienda ospedaliera di Perugia Walter Orlandi.

Lo ha fatto in occasione di un'iniziativa che si e' svolta nel capoluogo umbro per la Giornata nazionale della persona con lesione al midollo spinale. Orlandi ha spiegato che la convenzione con la Regione Marche ''permettera' un confronto tra professionisti sulle esperienze maturate in ogni settore di una attivita' particolarmente complessa come la riabilitazione e il reinserimento nelle attivita' sociali''. Ha quindi spiegato che e' gia' in corso un progetto con l'ospedale Umberto primo di Ancona.

La giornata perugina e' stata caratterizzata dall'intervento della responsabile della struttura complessa dell'Unita spinale del Santa Maria della Misericordia, Renee Maschke. Nella sua relazione ha ricordato come le lesioni midollari sono provocate nel 37% dei casi da conseguenze di incidenti stradali, 13,8% da traumi dovuti a caduta da motocicli, il 21,8% da caduta accidentale, l'8% a seguito di attivita' sportive. I centri di Unita' spinali in Italia - e' stato detto - sono ''appena'' 11, uno nelle due principali isole, tre in centro Italia, cinque al nord.

La struttura del polo unico Santa Maria della Misericordia e' dotata di 14 posti letto. L'obbiettivo principale dell'attivita' - ha ricordato la dottoressa Maschke - e' rivolto alla riabilitazione della persona e non di una singola funzione e di conseguenza al reinserimento nel contesto sociale. E' stato quindi posto l'accento sul fatto che il ricovero solo in una percentuale assai bassa avviene in strutture idonee, con conseguenze assai pesanti, quali l'allungamento dei ricoveri, maggiori costi per il servizio sanitario, pericolo di gravi complicanze. I ricoveri in strutture unita' spinali unipolari sono solo il 17% del totale.

Gli obiettivi riabilitativi in fase post acuta prevedono la rieducazione e il recupero di nuova coordinazione sopralesionale, recupero di qualita' della vita. ''Al momento dei ricovero nella nostra struttura sappiamo inquadrare in tempi assai brevi quale sara' il percorso del paziente e quali le sue possibilita' di recupero'', ha detto la Maschke. La riabilitazione si avvale dell'intervento di numerose discipline mediche, l'ortopedico, il neurochirurgo, lo pneumologo, l'urologo, l'andrologo, il radiologo e l'anestesista.

Nel 2009 il numero dei pazienti trattati a Perugia sono stati 65, di cui il 40% provenienti da regioni limitrofe, con una degenza media di 34 giorni dall'evento al ricovero, rispetto ad una media nazionale del 60,8%. La durata media del ricovero nella Unita' spinale del S. Maria della Misericordia e' di 83 giorni contro una media nazionale di 140 giorni. Orlandi ha sottolineato ''l'abnegazione'' del personale preposto al servizio della Unita' spinale, ripercorrendo le tappe di una attivita' iniziata negli anni '90.

Presenti all'iniziativa anche l'assessore al Bilancio della Regione, Franco Tomassoni, e il professor Mark Mader, direttore dell'Unita' spinale di Basilea, che ha proposto una lettura magistrale sul tema ''L'unita' spinale unipolare: il modello culturale''. L'appuntamento e' stato sostenuto dalla Faip e il suo presidente Raffaele Goretti ha coordinato i lavori.

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