PERUGIA, 4 APR - C' e' un presunto ritardo nel dare l'allarme alla base dell'accusa di omissione di soccorso contesta al minorenne dell'est europeo che venerdi' scorso era insieme al romeno di 15 anni morto dopo essere caduto nel Tevere alla periferia di Perugia.

Addebito al quale e' comunque ''certo di poter dimostrare l'estraneita''' del suo assistito l'avvocato Marco Brusco, difensore del ragazzo indagato. ''E' giusto che l'autorita' giudiziaria faccia i suoi accertamenti - ha detto oggi il legale - ma sono sicuro che nessun addebito potra' essere mosso al ragazzo. E' stata solo una disgrazia dalla quale il mio assistito non si e' ancora ripreso''.

Dagli accertamenti condotti dai carabinieri e' emerso che il romeno e' caduto nel Tevere dopo avere probabilmente inalato un gas stordente. Aspetto sul quale cerchera' di fare chiarezza l'autopsia in programma oggi. Il suo amico aveva quindi chiamato alcuni amici per cercare aiuto prima di dare l'allarme. Un presunto ritardo che ha portato all'accusa di omissione di soccorso.
 

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