Papa/Guasticchi: la visita del pontefice onorerà l’Umbria e il mondo
PERUGIA - La visita del Santo Padre ad Assisi nel prossimo ottobre, costituisce evento di portata internazionale che spinge sempre piu' le istituzioni a difendere e preservare i valori che la Terra del Santo esprime come messaggio, che partendo da Assisi si irradia nel mondo".
Cosi' il presidente della provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi in vista della visita del Santo Padre ad Assisi il prossimo 27 ottobre. "Ravviso nell'imminenza della visita di Papa Ratzinger - aggiunge - una continuita', non solo ideale, con le presenze di Giovanni Paolo II che in ben sei occasioni onoro' l'Umbria e la comunita' di Assisi con visite ed eventi che lasciarono un segno profondo nella storia degli uomini e delle nazioni. Si rinnova in me l'emozione di un giovane cattolico ventenne che ebbe nel 1982 il privilegio di acclamare insieme a tanti giovani Papa Giovanni che sosto' a Perugia prima di raggiungere Assisi. E come dimenticare poi quelle scene che la televisione porto' nelle case del mondo ed i colori di un tramonto che sembro' congiungersi in preghiera con le massime autorita' religiose di numerosissime nazioni".
"In quell'occasione - prosegue Guasticchi - il Papa ricordo' di essere venuto in Umbria, per pregare insieme con i rappresentanti religiosi di tutto il mondo e, aggiunse che nel suo itinerario pastorale non poteva mancare una sosta nella citta' di Perugia che ‘come una delle chiese particolari piu' antiche e piu' vicine a Roma, ricca di tradizioni cristiane e di memorie storiche, occupa un posto speciale nel pensiero e nel cuore del Papa’. Poi il festoso suono delle campane di Assisi ricordo' che proprio in quella citta', come vuole una tradizione, San Francesco ottenne da Onorio III l'indulgenza della Porziuncola, che era ed e' tutt'ora segno di perdono e pace vera".
"Pensai allora che la paterna figura di quell'uomo possedeva i crismi di una Santita', anche perche' accomunare tante fedi nel sublime esercizio della preghiera mi si configuro' come la testimonianza e la sostanza di un miracolo. Oggi mi unisco alle espressioni di padre Giuseppe Piemontese custode del Sacro Convento che afferma di aver sperato questo ritorno ‘per ridare slancio alla modalita' fondamentale per promuovere la pace, cioe' la preghiera di cristiani e di uomini di fede appartenenti a tutte le religioni del mondo. La recrudescenza delle persecuzioni in particolare verso i cristiani, rende piu' urgente la preghiera comune e la responsabilita' di ciascuno".
"Si puo' dire che San Francesco, grande ‘diplomatico’ simbolo di pace e fratellanza fra i popoli, in ogni istante della sua vita ha vissuto, predicato e promosso la pace. Il Santo di Assisi sosterra' gli uomini di buona volonta' ancora una volta ad ispirare pensieri e azioni di pace".

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