PERUGIA - La Regione Umbria, come già anticipato nei giorni scorsi, non ha dato alcuna disponibilità - nel corso del vertice svoltosi ieri a Roma, a Palazzo Chigi tra Governo e Regioni sull’emergenza profughi, al quale è intervenuta la vicepresidente della Regione Umbria - ad accogliere cittadini extracomunitari in condizione di "clandestinità".

Tale decisione è stata determinata dall’assenza nel territorio regionale di alcun Centro di identificazione ed espulsione (CIE), non è dunque previsto l’arrivo in Umbria di “clandestini”.

Così come definito nell’accordo di ieri tra Governo e Regioni, anche l’Umbria accoglierà invece, gli eventuali profughi o cittadini oggetto di “protezione umanitaria”, nelle forme che sono state decise nel corso del recente “tavolo emergenza profughi”, convocato dalla presidente della Regione Umbria con i rappresentanti di Anci Umbria, Upi Umbria e la Caritas.

Gli eventuali invii in Umbria di profughi saranno in ogni caso decisi dal Ministero degli Interni che, per il tramite delle Prefetture di Perugia e Terni, informerà la Regione. Al momento, comunque, non vi è stata da parte del Ministero alcuna comunicazione in merito. La Regione, assieme a Provincie, Comuni e la Caritas umbra sta comunque proseguendo nel lavoro di predisposizione del programma di accoglienza degli eventuali profughi che saranno assegnati all’Umbria.
 

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