PERUGIA - In Umbria come in Italia l'emergenza si chiama lavoro. Lo dimostrano i dati e le statistiche che testimoniano il calo del tasso di occupazione e l'aumento incessante delle ore di cassaintegrazione. Lo dimostrano ancor più le tante vertenze aperte sul territorio, dalle più piccole, disseminate in ogni zona dell'Umbria, aalle più grandi, come quella dell'Antonio Merloni in provincia di Perugia e del Polo Chimico a Terni.

E allora, la Cgil dell'Umbria si mobilita per richiamare ancora una volta l'attenzione della comunità regionale sulla vera priorità, per chiedere una politica industriale che in Italia è totalmente assente e lanciare una serie di proposte per ripartire, come quella di un'imposta sulle grandi ricchezze, sopra gli 800mila euro, che farebbe recuperare 18 miliardi di euro, da redistribuire a favore di lavoratori e pensionati.
E' questo il senso dell'iniziativa “Un treno in marcia per il lavoro”, che si terrà sabato due aprile quando due convogli in partenza dagli estremi della regione, San Giustino e Terni, attraverseranno tutta l'Umbria per raggiungere Perugia, accompagnati da una serie di iniziative, presidi e manifestazioni che metteranno in mostra le varie facce della crisi nella nostra regione.

Da nord a sud la giornata si snoderà così: a San Giustino la partenza del treno, prevista alle ore 9:15, sarà preceduta alle ore 8:30 da un presidio presso la stazione ferroviaria che vedrà la partecipazione di lavoratrici e lavoratori della zona, tra cui quelli della Nardi di Selci Lama. Qui ci sarà anche l'intervento del segretario generale della Cgil di Perugia, Vincenzo Sgalla. Saranno presenti anche i sindaci del territorio, come accadrà pure nelle altre tappe in tutta la regione. Anche a Città di Castello il passaggio del treno sarà preceduto da un presidio a partire dalle ore 8:45. Qui, tra le lavoratrici e i lavoratori presenti ci saranno quelli della Cartolibraria Tiberina, storica azienda dell'Alto Tevere, recentemente chiusa con la perdita di 13 posti di lavoro. La tappa successiva sarà ad Umbertide alle ore 9:00, dove confluiranno i lavoratori e i pensionati della zona di Gubbio. Alle 10:00 invece sarà la volta di Villa Pitignano, dove ad attendere il treno ci saranno lavoratrici e lavoratori della zona nord di Perugia, oltre al sindaco del capoluogo Wladimiro Boccali.
A Ponte San Giovanni l'appuntamento è per le 10:15 quando alla stazione ferroviaria si terrà un presidio al quale parteciperanno una delegazione di lavoratori e lavoratrici migranti, un gruppo di operai delle Grafiche Benucci, storica azienda del capoluogo che ha recentemente chiuso. Sempre a Ponte San Giovanni confluiranno anche i lavoratori provenienti dalla zona Foligno-Spoleto e in particolare una delegazione della Antonio Merloni e una del Teatro lirico sperimentale di Spoleto.

Da sud si partirà come detto da Terni, dove è previsto un presidio alle ore 8:30 presso la stazione ferroviaria con la partecipazione, tra gli altri, dei lavoratori del Polo Chimico ternano. Qui interverrà la segretaria generale della Cgil di Terni, Lucia Rossi, mentre è stato invitato a partecipare il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. Prima tappa del viaggio verso Perugia a San Gemini, dove l'arrivo del treno sarà atteso da un presidio di lavoratori della San Gemini Fruit, anche qui con la presenza del primo cittadino. Nella tappa di Todi saliranno sul treno i lavoratori provenienti dalla zona di Orvieto, mentre a Marsciano un altro presidio di lavoratori del polo metalmeccanico e del laterizio attenderà l'arrivo del treno a partire dalle ore 8:30.
L'arrivo dei due convogli alla stazione di Sant'Anna di Perugia è previsto per le ore 10:30. E proprio a Sant'Anna nel piazzale dietro la stazione si terrà la manifestazione conclusiva che vedrà numerosi interventi da parte di lavoratrici e lavoratori della regione. Qui interverranno anche Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria e Serena Sorrentino, segretaria nazionale Cgil, che conluderà la manifestazione.
“La Cgil dell'Umbria invita tutto il mondo dell'associazionismo democratico e più in generale tutta la cittadinanza umbra a partecipare a questa giornata di mobilitazione che vuole richiamare la necessità dell'unità dell'Umbria in difesa del lavoro e per costruire una nuova fase di sviluppo – afferma il segretario generale Mario Bravi - L'iniziativa del 2 aprile è importante anche in vista dello sciopero generale, per fare in modo che il 6 maggio sia un giorno in cui l'Umbria si ferma per ripartire davvero”.
 

Condividi