ROMA – Il Tribunale del Lavoro di Genova ha riconosciuto a 15 precari della scuola un risarcimento complessivo di 500 mila euro, pari a 15 mensilità ciascuno. E’ il risarcimento più elevato mai disposto in Italia per il contenzioso riguardante i precari della scuola.

Se questa sentenza facesse scuola si preparano tempi bui per il Ministero spavaldamente condotto dalla Gelmini: basta considerare che solo in Liguria pendono altri 450 circa di ricorsi del genere e che in tutta Italia si parla di decine di migliaia. Secondo i primi calcoli il Ministero di viale Trastevere potrebbe sborsare più di 4 milioni e mezzo di euro: e dire che la controriforma si prefiggeva di realizzare un robusto taglio nella spesa per l’istruzione.

Il ricorso presentato dai 15 professori genovesi, patrocinato dalla Uil scuola, si era basato su alcune recenti norme comunitarie che prevedono per i precari il diritto agli scatti stipendiali in vigore per il personale di ruolo e la trasformazione, dopo tre anni, del rapporto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato. Questo vale per tutti i precari, ma va considerato che nella scuola, malgrado i tagli operati, vi operano ancora circa 150 mila precari i cui contratti scadranno fra il 30 giugno ed il 31 agosto. La maggior parte di questi ha più di 3 anni di servizio dato che, ovviamente, i primi a perdere il posto erano stati i più giovani, quelli con minore anzianità di servizio. Si tratta, perciò, di lavoratori perfettamente in regola con i requisiti previsti in sede comunitaria che, se si rivolgessero in massa al giudice, potrebbero ottenere lo stesso riconosciuto ai loro colleghi genovesi dal Tribunale del Lavoro Ecco, quindi, come si arriva alla cifra di 4,5 milioni di euro.
 

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