BARI - Sarebbe stata la famiglia barese degli Zonno (oltre al presunto capo, Cosimo, anche il figlio Vincenzo e il genero Leonardo Mastroserio) a gestire l'ingente traffico internazionale di sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana) scoperto dai militari della Guardia di finanza che stamani hanno arrestato 19 persone.

L'operazione e' stata definita 'The butchers' (i macellai), proprio perche' la macelleria e le due salumerie della famiglia Zonno sarebbero state le basi operative dell'organizzazione malavitosa. L'inchiesta era stata avviata nel 2006 ed e' stata supportata da intercettazioni ambientali e telefoniche.

Gli arresti odierni hanno interessato non solo la Puglia (da Peschici a San Donato di Lecce, passando per Toritto, Terlizzi, Altamura, Acquaviva delle Fonti), ma anche alcune localita' del centro-nord Italia (Perugia, Siena, Arezzo, Firenze).

Diversi i canali di approvvigionamento della droga: quello albanese (dai porti di Durazzo e Saranda) che permetteva di far arrivare sulle coste salentine, a bordo di potenti motoscafi, ingenti quantitativi di marijuana; quelli spagnoli e olandesi per il rifornimento di cocaina. Secondo gli inquirenti, Cosimo Zonno avrebbe mantenuto numerosi contatti con trafficanti di droga albanesi, tra i quali Arben Paluka, attualmente latitante, sfuggito cinque mesi fa ad un'operazione antidroga coordinata dalla Dda di Bari.

Una organizzazione criminale, quella albanese, che avrebbe avuto nel narcotrafficante Eduart Premtaj il suo principale referente nel Salento. Qui Premtaj avrebbe instaurato rapporti stabili anche con noti esponenti della malavita organizzata locale, in modo particolare affiliati alla Sacra Corona Unita.
 

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