Studente libico a Perugia: spero che venga rimosso presto Gheddafi
PERUGIA - "Dalle notizie che ci arrivano c'e' troppa gente uccisa, troppe famiglie costrette a fuggire, specialmente donne e bambini". A parlare con AGI e' Abdullh-Y-Hamed, 30 anni, dentista di Ajdabiya. Abdullh e' uno dei circa 300 studenti libici che si trovano a Perugia per fare un corso di italiano all'Universita' per stranieri.
E' visibilmente scosso. "Non riesco ad avere notizie dirette dalla mia famiglia - spiega - i telefoni non funzionano, internet non funziona, sono molto preoccupato". Sull'azione militare in corso, Abdullh ritiene che "senza questo aiuto delle nazioni europee, se le truppe di Gheddafi fossero entrate a Bengasi, avrebbero ucciso troppa gente". Abdullh e' quindi tra coloro che ritengono che "Gheddafi deve essere rimosso al piu' presto per il bene della Libia", anche se "nessun libico vuole che eserciti stranieri entrino nel paese". La soluzione, per lo studente, sarebbe di "armare il governo di Bengasi".
Adbullh riferisce che, a Perugia, ci sono "studenti contro Gheddafi ma anche studenti per Gheddafi, spesso perche' le loro famiglie sono legate a Gheddafi". Ma, secondo Abdullh, "questo gruppo pro-Rais "decresce giorno dopo giorno". Tra i due gruppi "non ci sono problemi". "Ci incontriamo al bar - riferisce lo studente -: io sono contro Gheddafi, tu sei a favore, ma nessuno scontro". Anche in Libia, "il 90 per cento e' contro Gheddafi ma non possono dirlo per non essere uccisi".
Per il futuro, Abdullh si dice fiducioso. "Spero di tornare in questo ufficio la settimana prossima - afferma - e fare festa perche' in Libia non c'e' piu' Gheddafi".

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