PERUGIA - La Giunta regionale chiarisca i criteri adottati per l'assunzione per mobilita' dal Comune di Perugia all'Azienda di promozione turistica di Ivo Mariani, ''quali competenze siano state riscontrate nel soggetto affidatario dell'incarico e la motivazione per la quale si e' ricorsi a personale esterno alla Regione penalizzando risorse umane capaci e preparate''.

Lo chiede, con una interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini, il consigliere regionale Massimo Monni (Pdl), rilevando che l'incarico di Mariani presso l'Azienda di promozione turistica (Apt) sarebbe stato prolungato fino al 30 giugno 2011 e chiedendo di avere informazioni circa il costo affrontato dalla Regione Umbria per il compenso di Mariani dal 1 ottobre 2009 al 30 giugno 2011.

Nella sua interrogazione - e' detto in una nota della Regione - Monni spiega che ''il 28 settembre 2009 la Giunta regionale ha autorizzato l'amministratore unico dell'Apt all'assunzione per mobilita' dal Comune di Perugia del dirigente Ivo Mariani, dal 1 ottobre 2009 per un anno. Con ulteriore atto di Giunta, si e' altresi' autorizzato l'amministratore dell'Apt alla proroga del comando dal 1 ottobre 2010 al 31 marzo 2011. La Giunta regionale, il 14 marzo scorso, ha poi autorizzato il commissario straordinario dell'Apt alla proroga del comando di Ivo Mariani dal Comune di Perugia a decorrere dal 1 aprile 2011 fino al 30 giugno 2011, giustificando la richiesta di proroga in termini di continuita', efficienza ed efficacia all'azione amministrativa e di funzionalita' dell'Agenzia''.

Massimo Monni rileva che ''l'identificazione del soggetto al quale e' stato conferito l'incarico prevede un impiego di risorse umane che derivano da figure esterne all'Ente Regione mentre rappresenterebbe un risparmio, anche in termini puramente economici, valutare la possibilita' di reclutamento di personale interno, senza penalizzare soprattutto i giovani con potenziali competenze e capacita'. L'Esecutivo umbro - aggiunge il consigliere del Pdl - accusa il Governo nazionale per i tagli ai trasferimenti ma nel frattempo continua a distribuire incarichi e consulenze: ne e' un eclatante esempio la faraonica consulenza da 120mila euro annui attribuita a Paolo di Loreto''.
 

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