di Antonio Torrelli - 

PERUGIA – A Massimo Ziarelli la questione del tricolore proprio non va giù. Pur avendo alle spalle vent’anni di militanza nelle fila delle camicie verdi, lui, alla bandiera, ci crede ancora.

Tanto è vero che dal balcone di casa sua non ne ha esposta solo una, ma, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ne ha piazzate ben tre.

“Penso che in questo momento -dichiara Ziarelli- i rappresentanti della la Lega umbra stiano facendo solo i loro interessi personali, perché io, pur essendo il primo dei non eletti nella circoscrizione di Perugia, sono stato tagliato fuori da ogni discussione”. Per questo (tempo permettendo) Ziarelli ha in programma per domani una manifestazione a titolo personale davanti alla sede della Regione.

“Con questa decisione -aggiunge- non dico di voler tagliare i ponti con il gruppo e con i concetti base del leghismo, ma ci sono questioni che vanno affrontate in maniera diversa. Il mio intento -prosegue- è quello di portare all’attenzione della comunità umbra quali sono gli intenti reali di Cirignoni e lanciare dunque un cambio di rotta nella guida della Lega nord”. Ma lo sfogo di Ziarelli non si ferma e va oltre, toccando, a tratti, passaggi della propria storia familiare.

“Sono figlio di un portabandiera garibaldino -conclude- e sottolineo che l’atteggiamento mostrato da quelli che dicono di voler rappresentare oggi la Lega in Umbria, si scontra con chi, come mio padre, ha fatto la guerra per due cialtroni come Cirignoni e Paolini”.
 

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