La Cgil Umbria annuncia battaglia: "Sarà una primavera calda"
PERUGIA - Cinquanta giorni di mobilitazione a tutto campo e su tutto il territorio regionale. La Cgil dell'Umbria si prepara allo sciopero generale nazionale del prossimo 6 maggio con una serie di iniziative, anche non convenzionali, perché, come ha spiegato stamattina in una conferenza stampa in Cgil Mario Bravi, segretario generale del primo sindacato umbro, “la situazione che abbiamo davanti non è affatto convenzionale”.
E allora ecco il programma di azione: centinaia di assemblee (1000 l'obiettivo che si pone la Cgil Umbria) in tutte le realtà produttive della regione; il 24 marzo la prima assemblea provinciale dei cassaintegrati a Perugia (magazzino Ex Limoni, Ponte San Giovanni); il 25 marzo la giornata di mobilitazione di scuola e pubblico impiego; il 5 aprile la giornata del tesseramento Cgil, ma prima, il grande appuntamento del 2 aprile: “Un treno in marcia per il lavoro”.
“Si tratta di un'iniziativa inedita con la quale vogliamo testimoniare l'unità dei lavoratori umbri e puntare la luce sulle varie realtà di crisi che attraversano il nostro territorio regionale”, ha spiegato Mario Bravi. Nel dettaglio è poi entrata Raffaella Chiaranti, segretaria regionale e responsabile dell'Organizzazione per la Cgil Umbria: “Il 2 aprile, due treni della Fcu partiranno contemporaneamente uno da Terni e uno da San Giustino, ai due estremi dell'Umbria. Entrambi confluiranno poi a Perugia, alla stazione di Sant'Anna, dove si terrà una manifestazione con la segretaria nazionale Cgil Serena Sorrentino. Ma prima di arrivare a Perugia, i due treni compieranno diverse tappe lungo il loro percorso, nelle quali – ha spiegato ancora Chiaranti – i lavoratori e i pensionati a bordo incontreranno altri lavoratori e pensionati di quei territori, insieme alle istituzioni locali e a tutti i cittadini che vorranno esserci”. Dunque, una marcia lunga 153 chilometri per “sconfiggere la rassegnazione, ricongiungere l'Umbria del lavoro e preparare al meglio lo sciopero generale del 6 maggio”, ha sottolineato Bravi.
Sciopero che in Umbria sarà accompagnato da una manifestazione regionale a Terni con un corteo che partirà da Piazza della Rivoluzione francesce (antistante stazione Atc) e raggiungerà piazza Tacito dove alle 11.30 si terrà la manifestazione conclusiva. “Sciopero che non sarà solo della Cgil – ha precisato ancora Bravi – ma di tutto il mondo del Lavoro, perché rimetterà al centro temi fondamentali come la difesa dei diritti e delle dignità dei lavoratori, della democrazia e delle rappresentanza, della giustizia sociale e fiscale”.
I dati sulla cassa integrazione nel primo bimestre 2011 in Umbria
“Che la crisi sia tutt'altro che finita è evidente e noi avevamo messo in guardia i profeti del facile ottimismo a prendere con le molle i deboli segnali in controtendenza che si erano registrati a gennaio. La nostra mobilitazione delle prossime settimane vuole essere anche un modo per ribadire la gravità della situazione e la necessità di un inversione di rotta nelle politiche del Governo”. Lo ha detto Mario Bravi commentando gli ultimi dati in possesso della Cgil dell'Umbria, riferiti al primo bimestre 2011.
Complessivamente le ore di Cig autorizzate (Cgo + Cigs + Cigd) nel periodo gennaio-febbraio 2011 sono state in Umbria 2.331.890, il 28,67% in più rispetto allo stesso periodo del 2010 (a gennaio l'incremento si era fermato al 12,1%). Ma è scorporando il dato che emergono le note più preoccupanti: se infatti la cassa integrazione ordinaria cala del 36,89% (avendo molte aziende esaurito i periodi a disposizione), quella straordinaria cresce del 27,27%, mentre quella in deroga si impenna addirittura del 147,51%.
Ancora più eclatante il dato sul numero di lavoratori mediamente coinvolti nella cig. Sempre nel primo bimestre 2011 siamo a 14.219 (7.109 a zero ore), mentre a gennaio il dato si fermava a 9.546.
Infine, preoccupa anche la tendenza della crisi ad estendersi sempre più pesanemente in settori inizialmente meno toccati, ma nei quali si sono verificate o sono ancora in atto vertenze e crisi aziendali di rilievo: risaltano infatti gli aumenti di ore di cassa integrazione in deroga autorizzate nella chimica (+470%), nel settore carta e poligrafiche (+285%), in quello edile (+417%) e nel commercio (+415%).

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