Secondo la Confederazione, l'aumento delle entrate fiscali nel 2010, dimostrano come “mentre il reddito disponibile si sta riducendo per i lavoratori e i pensionati, aumenta il prelievo fiscale su di loro”. “Serve spostamento prelievo su rendite improduttive e finanziarie”.

Non sono affatto buone notizie, secondo la CGIL, quelle contenute nel rapporto sulle entrate 2010 diffuso oggi dal dipartimento delle Finanze, poiché dimostrano come “si stia aumentando silenziosamente il prelievo su chi già paga e subisce la crisi: lavoratori e pensionati”.
L’aumento principale delle entrate fiscali nel 2010, pari a quasi 7 miliardi di euro, spiega il Segretario Confederale CGIL, Danilo Barbi “è tutto sull’Ire (la precedente Irpef) gravando così soprattutto sui salari e sulle pensioni, in particolar modo per effetto del fiscal drag”. Detta in altri termini, prosegue Barbi, “mentre il reddito disponibile si sta riducendo per i lavoratori e i pensionati, aumenta il prelievo fiscale su di loro”. Per quanto riguarda l’aumento dell’Iva, il dirigente sindacale sostiene: “per come è composto realmente non è un buona notizia e non testimonia una ripresa dei consumi e della domanda. Di fatti tutto l’aumento dell’iva è relativo alle importazioni: aumentano di 4,5 miliardi le entrate dello Stato da Iva perché stanno aumentando i prezzi delle materie prime, alimentari e energetiche, che graveranno in particolar modo sui consumi popolari”.

Insomma questi dati, sostiene, “non si prestano a nessuna lettura ottimistica per i redditi fissi e confermano la necessità di cambiare radicalmente il fisco italiano”. La CGIL propone “uno spostamento del prelievo dai redditi fissi e dai redditi dei produttori verso le rendite improduttive e finanziarie perché il fisco, com’è oggi e come i dati di oggi se attentamente letti ci dicono, sta aumentando silenziosamente il prelievo - conclude Barbi - su chi già paga la crisi”.

Da controlacrisi.org

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