PERUGIA - ''I giovani, in questa era digitale, rappresentano il principale motore dell'innovazione e la loro partecipazione e' essenziale se si vogliono costruire societa' piu' democratiche, piu' solidali e piu' prospere''. Lo ha detto Riccardo Grassi, coordinatore scientifico del gruppo che ha realizzato il rapporto dell'Aur, Agenzia Umbria ricerche, sulla ''sfida della partecipazione giovanile'', presentato stamani in un convegno nella Sala dei Notari di Perugia a una platea di studenti, docenti, amministratori, rappresentanti delle realta' associative regionali.

LO STUDIO 

Volontariato, sport e associazionismo - Il rapporto ''La sfida della partecipazione giovanile - Il contesto nazionale e il panorama umbro'' e' stato realizzato da un gruppo di lavoro coordinato da Elisabetta Tondini, responsabile Area processi e politiche economiche e sociali dell'Aur, e composto da Riccardo Grassi (che si e' occupato del coordinamento scientifico in qualita' di esperto), e dai ricercatori Federica De Lauso e Marco Damiani. Nella prima parte - riferisce un comunicato della Regione - viene presentato il quadro di riferimento su associazionismo e forme di partecipazione politica, per poi presentare nella seconda parte alcuni dati sulla situazione nazionale dei giovani nei confronti della societa' adulta e in particolare della partecipazione. Nella terza parte si scende nel dettaglio della realta' umbra, a partire dai dati acquisiti dalle ricerche realizzate sul territorio regionale. Giovani e partecipazione. In Umbria, come in Italia, si registrano bassi livelli di coinvolgimento dei ragazzi nelle diverse realta' associative: percentuali molto alte di non adesione ottengono i gruppi di volontariato sociale (piu' dell'80%), i gruppi o le associazioni culturali (piu' dell'80%), le consulte studentesche(piu' del 70%), i gruppi musicali (piu' del 75%). Si abbassano, invece, le percentuali di non adesione/partecipazione per i gruppi parrocchiali o religiosi e per quelli che organizzano manifestazioni a carattere locale. Anche a livello regionale l'ambito che ottiene la piu' alta adesione e' quello sportivo: la percentuale di studenti coinvolti in gruppi o societa' sportive raggiunge oltre il 30% per le scuole superiori, e il 20% per le scuole di formazione professionale. Sono soprattutto i maschi ad aderirvi, mentre prevale la presenza femminile nelle associazioni di volontariato sociale, culturali e religiose. Il genere non influisce, invece, sull'adesione alle organizzazioni studentesche o ai gruppi che organizzano eventi locali. Chi proviene da famiglie a capitale culturale medio-alto partecipa di piu' (o ha partecipato in passato) dei coetanei, sia alle associazioni a carattere culturale, che alle organizzazioni studentesche, ai gruppi sportivi o musicali e alle associazioni di volontariato. In Umbria i livelli di partecipazione dei giovani fino ai 34 anni si attestano sugli stessi livelli registrati a livello nazionale: circa il 10% dei ragazzi e' coinvolto in attivita' di volontariato, circa il 10% e' legato ad associazioni ricreative e culturali e quasi il 4% svolge attivita' per associazioni non di volontariato; bassa l'adesione alle associazioni ecologiche, per i diritti civili e per la pace (2,3%) ed ancora piu' bassa l'adesione ai sindacati (0,8%). Se a livello nazionale i giovani fino ai 34 anni mostravano una propensione associativa molto simile a quella degli adulti delle classi centrali (35-64), in Umbria sia per il volontariato che per le associazioni di tipo ricreativo e culturale la partecipazione degli under 34 risulta superiore. In particolare, sono soprattutto le attivita' svolte presso le associazioni di volontariato a far registrare il gap piu' alto: 3,1 punti percentuali rispetto agli adulti e 6,1 rispetto agli ultra-sessantacinquenni. Simile, invece, tra adulti e giovani l'adesione alle associazioni ecologiche, per i diritti civili e per la pace e alle altre associazioni non di volontariato. Partecipazione politica. Piu' d'un quarto dei cittadini umbri compresi tra i quattordici e i trentaquattro anni dichiara di non aver mai parlato di politica. Una percentuale elevata in termini assoluti, ma che risulta comunque inferiore sia alla media regionale che a quella nazionale, dove una proporzione molto maggiore di cittadini under 35 afferma di disinteressarsi totalmente alla politica (il 37 per cento nella fascia tra 14 e 24 anni).

Il rapporto con la politica - Si fermano al 33% i giovani umbri che dichiarano di occuparsi soltanto qualche volta a settimana di politica, mentre, nella stessa fascia d'eta', l'incidenza di chi dibatte quotidianamente di questioni politiche supera di poco il 10%, attestandosi sotto alla media regionale e nazionale. Si interessa solo incidentalmente di politica (qualche volta al mese o qualche volta l'anno) circa il 29% dei giovani intervistati. La proporzione degli umbri under 35 che dichiara di discutere quotidianamente di temi politici supera, seppure di poco, il valore espresso dai giovani italiani. Cio' significa che, in Umbria, rispetto alle indicazioni nazionali, sono meno numerosi i giovani che non discutono mai di politica e un po' di piu' coloro che ne discutono con frequenza quotidiana. Il 9 per cento degli under 35 ha partecipato a un corteo negli ultimi dodici mesi (elaborazione dati Istat 2007), mentre a livello nazionale e' il 6,6. Piu' propensi alle manifestazioni sono i 14-24enni, rispetto ai 25-34enni che risultano piu' interessati a dibattiti e comizi. Irrilevante la percentuale di under 35 che svolge attivita' gratuita all'interno di un partito politico, mentre sono il 2,5 per cento coloro che finanziano economicamente un partito.

Giovani e sindacato - Analoga situazione, in coerenza con il quadro nazionale, per cio' che riguarda l'impegno all'interno delle organizzazioni sindacali.

Orientamento di voto - Per quanto riguarda il voto giovanile nelle politiche del 2008, uno studio dei flussi elettorali, svolto dal Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica dell'Universita' di Perugia, in collaborazione con l'Agenzia Umbria Ricerche, evidenzia rispetto ai 51.000 giovani di eta' compresa tra i 18 e i 25anni, elettori della Camera dei Deputati: un orientamento verso il Pd-Idv sostanzialmente identico a quello espresso dall'elettorato umbro complessivamente inteso (48% dei voti a fronte di un complessivo 47,4%); un sostegno al Pdl-Lega superiore alla media regionale (40% contro il 36% dell'intero elettorato); 3) nell'ambito delle altre liste, un maggiore consenso espresso verso quelle di destra, piuttosto che verso quelle di sinistra e di centro.

Eletti under 35 nei Comuni umbri - I cittadini under 35 eletti nei comuni della regione sono 336, di cui 233 nelle amministrazioni municipali della provincia di Perugia e 103 a quelle della provincia di Terni. Prevalgono i maschi, 253 mentre le donne sono 83. L'eta' media degli eletti under 35 e' di trentuno anni. Oltre l'82% ricopre il ruolo di consigliere comunale, poco piu' del 13% siede tra i banchi della giunta (di cui si conta un solo vicesindaco), mentre sono soltanto tre i sindaci under 35 eletti direttamente dai cittadini all'interno dei confini umbri.

Ancora troppo basse le quote rosa in politica e nelle istituzioni - Quanto all'identita' di genere, tanto gli assessori che i consiglieri sono per oltre tre quarti di sesso maschile, in percentuali simili sia nella provincia di Perugia sia in quella di Terni. ''Appare evidente - si sottolinea nel Rapporto - come la relazione tra bassa eta' anagrafica (alla quale si accompagna, nella maggior parte dei casi, scarsa esperienza politica) e marginalita' istituzionale dei giovani eletti nelle amministrazioni comunali sia perfettamente rispettata anche in Umbria, cosi' come riscontrato in altre regioni italiane. In attesa di una loro maturazione politica, anche in Umbria, emerge la tendenza a marginalizzare i rappresentanti meno esperti che, nella maggior parte dei casi, finiscono con l'esercitare la funzione di semplici consiglieri o meri testimoni del potere esecutivo.
 

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