TERNI, 8 MAR - Ha ribadito la totale estraneita' sua e dell'intera dirigenza Asm alle accuse mosse dal pm Elisabetta Massini l'ex sindaco di Terni Paolo Raffaelli che questa mattina e' stato sottoposto a un lungo interrogatorio, durato oltre quattro ore, davanti al gup del tribunale di Terni Pierluigi Panariello che deve decidere sul rinvio a giudizio di 23 persone, tra cui lo stesso Raffaelli, accusate a vario titolo e tra le altre cose, di mobbing e disastro ambientale nell'inchiesta che ha coinvolto l'inceneritore Asm di Maratta.

''Raffaelli - ha affermato il suo difensore, l'avvocato David Brunelli - ha spiegato di aver sempre posto le esigenze dell'ambiente e della salute dei lavoratori al centro della sua azione politica e di non essere mai venuto a conoscenza di comportamenti vessatori dei dirigenti Asm nei confronti dei lavoratori''.

Secondo quanto riferito dal legale, l'ex sindaco ha anche ''rivendicato in pieno le scelte fatte in ordine alle nomine dei dirigenti Asm ed in ordine alle strategie seguite dall'azienda, anche per quanto riguarda il tema dell'incenerimento dei rifiuti e ha fatto rilevare che tale attivita' e' solo l'anello di un sistema integrato che coinvolge la responsabilita' operativa sia degli altri enti territoriali sia delle strutture preposte al controllo dell'ambiente e della salute dei cittadini Arpa, Asl, Servizio d'igiene''.

Al termine dell'interrogatorio dell'ex sindaco il giudice ha fissato un calendario di udienze - 12 e 18 aprile e 5 e 16 maggio - nel corso delle quali si procedera' all'esame di altri tre imputati, su loro richiesta. Si tratta nello specifico dell'attuale presidente dell'Asm, Stefano Tirinzi, del suo predecessore Giacomo Porrazzini e dell'ex membro del cda della municipalizzata Raffaele Iannotti.
 

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