PERUGIA - Iniziativa del comitato femminista, stamani a Perugia, davanti alla sede della giunta regionale, a Palazzo Donini in Corso Vannucci, dove, in occasione dell'8 marzo, si stava svolgendo un dibattito promosso dalla stessa giunta. Il gruppo di femministe, una ventina, ha prima appeso all' esterno del palazzo degli striscioni sulla condizione femminile, a favore dell'aborto e contro le restrizioni all'uso della pillola Ru486, poi e' entrato nella sede della Regione chiedendo, ed ottenendo, un colloquio con la presidente dell' Umbria, Catiuscia Marini (che guida un esecutivo di centrosinistra). Dopo il colloquio, le militanti femministe sono tornate a manifestare all'esterno del palazzo. 

Successivamente è stato precisato che il presidio e' stato attuato dall'Assemblea femminista umbra, di cui fanno parte varie associazioni. In un comunicato si spiega anche che intento dell'iniziativa era ''pretendere la delibera sul day hospital come unica modalita' di somministrazione della pillola abortiva Ru486'', la cui somministrazione in Umbria sarebbe ritardata da ''balletti politici''.

''Le donne dell'Assemblea - continua il loro comunicato - hanno occupato l'atrio della Regione, pretendendo un incontro immediato con la presidente, Catiuscia Marini, per consegnare personalmente la richiesta di inserimento all'ordine del giorno'' della delibera in questione. Durante l'incontro ''la presidente - spiega ancora il comunicato - ha riferito che la delibera non e' all'ordine del giorno del prossimo consiglio, ma che entro marzo si procedera' alla pronuncia sul protocollo in base al parere dei medici''.

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