E' partita la lunga "maratona" per salvare la chimica ternana
TERNI - Sono partiti poco dopo le 8.30 di stamani, con destinazione Roma, dai cancelli dello stabilimento Polymer di Terni, i 35 lavoratori che partecipano alla maratona del polo chimico ternano organizzata a sostegno della vertenza aperta da oltre un anno per salvare la Lyondell Basell, azienda attiva nella produzione del polipropilene e che dal luglio scorso ha fermato gli impianti ternani.
Un lungo striscione con scritto ''Camminiamo tutti verso la soluzione'' apre il corteo organizzato da Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil, Orsa-chimici e Ugl e che percorrera' a piedi tutta la statale Flaminia fino a Roma. Nel corteo anche il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e il presidente della Provincia, Feliciano Polli. L'arrivo nella Capitale e' previsto per giovedi' mattina, quando davanti al ministero dello Sviluppo economico si svolgera' un sit-in al quale, in occasione dello sciopero generale della chimica ternana, parteciperanno altri 200 lavoratori di quel distretto, che chiederanno al ministro Romani di essere ricevuti per avere chiarimenti sullo stato delle trattative tra i vertici della Basell e la cordata di aziende, guidata dalla Novamont, che hanno presentato un progetto di rilancio del sito attraverso la chimica verde.
''E' da luglio che siamo in cassa integrazione ed e' arrivato il momento di dare un'accelerata a questa vertenza'', hanno ribadito alcuni lavoratori della Basell prima dell'inizio della maratona. Il timore di lavoratori e sindacati e' che la chiusura dello stabilimento Basell possa creare ''un effetto domino a caduta sulle altre aziende del sito, Meraklon, Treofan, la centrale termoelettrica della Edison, strettamente collegate alla filiera produttiva'', mettendo a repentaglio circa 1.000 posti di lavoro. Per questo alla maratona prendono parte anche alcuni lavoratori della Meraklon, anch'essa in difficolta'. Il percorso odierno della maratona prevede l'arrivo nel tardo pomeriggio a Civita Castellana, dove domani mattina il gruppo riprendera' il cammino fino a via Castel Giubileo, alle porte di Roma. Giovedi' intorno alle 10, infine, l'arrivo in via Molise, sotto il ministero.

Wednesday
09/03/11
11:15
Il timore di lavoratori e sindacati e' che la chiusura dello stabilimento Basell possa creare ''un effetto domino a caduta sulle altre aziende del sito, Meraklon, Treofan, la centrale termoelettrica della Edison, strettamente collegate alla filiera produttiva'', mettendo a repentaglio circa 1.000 posti di lavoro?
Qualcuno pensa che ci sia questo pericolo? senza offesa, a me pare una ovvietà.
Paradossalmente in generale, il vero problema non sono le politiche aziendali delle multinazionali finalizzate a decentrare all'estero le produzioni, ma il fatto che nessun sindacato sa quali strategie contrapporre per arginare questo pericoloso fenomeno o almeno contenerne le conseguenze...
Certamente mi sbaglio o sono poco informato.
Allora qualcuno gentilmente spieghi a me e ai lettori quali sono le proposte dei sindacati per risolvere la problematica generale della delocalizzazione e quindi anche quelle per garantire il posto di lavoro ai lavoratori del polo chimico.