TERNI - Partira' domani mattina alle 7.30 dal piazzale antistante il polo chimico della Polymer di Terni la maratona organizzata dalle segreterie provinciali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil, Orsa-Chimici e Ugl come iniziativa a sostegno della vertenza che coinvolge la Basell e con essa tutto il sito industriale ternano.

Circa 30 lavoratori percorreranno a piedi, con alcuni camper al seguito, tutta la Flaminia fino a Roma, dove l'arrivo e' previsto per giovedi' mattina. Quel giorno, in occasione dello sciopero generale della chimica ternana, si terra' un sit-in sotto il ministero dello Sviluppo economico durante il quale i lavoratori chiederanno al ministro Paolo Romani di essere ricevuti per avere spiegazioni rispetto al piano di rilancio degli impianti Basell presentato da una cordata di aziende guidata dalla Novamont.

Sempre giovedi' - e' stato annunciato oggi dai segretari provinciali della chimica - i lavoratori del polo verranno ricevuti dal presidente della commissione Lavoro della Camera, Silvano Moffa.

Per i sindacati, nella vertenza per il polo chimico ternano sono a rischio un migliaio di posti di lavoro. Ritengono infatti che se fosse attuata la decisione della Lyondell Basell (azienda leader mondiale produttrice di polipropilene, materia prima per la produzione di materiali plastici), di chiudere lo stabilimento produttivo di Terni, creerebbe ''un effetto domino a caduta sulle altre aziende'' del sito, Meraklon, Treofan, la centrale termoelettrica della Edison, strettamente collegate alla filiera produttiva.

''L'impatto - sostengono ancora i sindacati - rischia di mettere in crisi anche la Novamont, azienda collocata all'interno del sito ma leader mondiale della plastica biodegradabile, che peraltro e' capofila di un progetto che tenta di rilevare l'impianto della Basell per salvare le sorti del sito e rilanciare la chimica ternana e italiana al tempo stesso''.

''Nonostante ci sia un progetto e lo stesso ministro dello sviluppo economico Romani abbia dichiarato la strategicita' dello stesso - affermano Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil, Orsa-Chimici e Ugl -, ad oggi la discussione e' ferma ad un difficile accordo tra due soggetti privati, con un atteggiamento della multinazionale americana-olandese deciso a non cedere. Dopo 12 mesi, tantissime ore di sciopero, blocchi ad oltranza delle merci in uscita, riunioni e sit-in al ministero, abbiamo deciso di utilizzare uno strumento piu' eclatante per giungere all'ennesima denuncia di uno scempio che rischia di abbattere una intera comunita' e la chimica nazionale''.
 

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