Welfare to Work/ 65 ad oggi le imprese della provincia che hanno fatto domanda
PERUGIA - Quattro mila e 500 euro a fondo perduto per quelle aziende che decidono di investire sul capitale umano per uscire dalla crisi economica: sono 65 le imprese del territorio della provincia di Perugia che ad oggi hanno presentato una domanda di contributo per l'assunzione a tempo indeterminato di 93 lavoratori.
E' questo il bilancio del lavoro svolto dalla Provincia di Perugia durante la prima fase dell'Azione di sistema Welfare to Work, promossa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed attuata con l'assistenza tecnica di Italia Lavoro, dalla Regione Umbria tramite un progetto esecutivo di durata triennale, per favorire l'occupazione e il reinserimento lavorativo qualificato soprattutto di coloro che, privi di sussidi, tutele e sostegni normativi, sono maggiormente esposti alle ricadute della crisi.
I risultati sono stati illustrati stamani in una conferenza stampa alla presenza del vicepresidente della Provincia, Aviano Rossi, Riccardo Pompili, dirigente del servizio lavoro e servizi alle imprese, Maria Paola Sabatini, responsabile del Centro dell'impiego di Perugia, e Piera Andreani, di Italia Lavoro.
''La crisi economica che stiamo attraversando sembra intravedere dei timidi segnali di ripresa, anche se il mondo del lavoro, fortemente oppresso dalla situazione, sta pagando uno dei prezzi piu' importanti in termini occupazionali - ha affermato Rossi - e le imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni sempre piu' spesso impegnate in una lotta alla sopravvivenza, con difficolta' pensano alla possibilita' di aumentare o stabilizzare il personale. L'assunzione, per non parlare poi di quella a tempo indeterminato, costituisce un vincolo che in questa delicata fase non si sentono di assumere''.
Ma grazie all'attuazione di questo progetto, come precisato da Rossi, ''la Provincia di Perugia fornira' un sostegno a quelle imprese disposte per uscire dalla crisi ad investire sul capitale umano, assumendo a tempo indeterminato persone in cerca di lavoro o trasformando contratti da tempo determinato a indeterminato''.
''I risultati dell'azione di sistema si stanno prefigurando importanti - ha affermato Andreani - e questo ci fa ben sperare nella possibilita' che le risorse finanziarie vengano impegnate prima della scadenza dell'avviso al 31 dicembre 2011 creando cosi' le condizioni per una integrazione da parte del Ministero del lavoro''.
Rispetto ai 155 bonus da assegnare, ad oggi sono 65 le domande presentate dalle aziende, prevalentemente del settore informatico, e dirette all'assunzione di 93 dipendenti, soprattutto impiegati, di cui gia' 44 con un'assunzione certificata.
Per l'attuazione del progetto, la Provincia, oltre a mettere in atto una campagna di informazione, sensibilizzazione e pubblicizzazione degli interventi attraverso i Centri per l'impiego e gli Sportelli del lavoro, sta provvedendo alla raccolta delle domande di contributo, alla loro istruttoria ai fini dell'ammissibilita' al finanziamento e alla relativa trasmissione, con cadenza mensile, al Comitato di pilotaggio appositamente istituito dalla Regione dell'Umbria.

Saturday
05/03/11
10:08
Certo che è proprio un paradosso, se non uno scandalo, che la Regione incentivi l'assunzione a tempo indeterminato quando quell'ente, ma anche provincia e comune, ha una marea di precari e di consulenti che non sono altro che precari malcelati. Non parliamo poi dei servizi appaltati come quello delle pulizie. Gente sfruttata e sottopagata per fare lavori che sono indispensabili e che vanno fatti tutti i giorni.
Certo che una sinistra che parla di lavoro, di dignità, di equità e di lotta allo sfruttamento, come può pensare di recuperare i consensi persi.
Ma a quelli della Merloni arroccati sulla torre e a quelli della Bassell, costretti a marciare autonomamente su Roma, cosa possono interessare tali inutili provvedimenti di natura soltanto clientelare. Voglio proprio vedere chi prenderà gli aiuti.
Tanto in un'azienda che chiude o fallisce gli operai vanno tutti a casa, precari o meno che siano.
Il problema vero è incentivare le imprese che producono sul territorio quei beni che poi si vendono sul mencato nazionale ed estero. Quindi per produrre occorre la presenza dei lavoratori e il problema è risolto.
Basta con queste solite ed inutili iniziative.
Saturday
05/03/11
20:56
Forse non hai capito (eppure era scritto chiaramente) che le domande sono state presentate non dalla Regione per sistemare i suoi precari, bensì da aziende private che, in cambio degli incentivi ricevuti si impegnano a sistemare i "loro" precari od anche ad assumere con contratto a tempo indeterminato lavoratori che hanno perso il posto. Pur trattandosi di una gocca nel mare, si va, dunque, nella direzione della incentivazione delle imprese come auspichi e te ne saresti accorto se non ti guidasse costantemente la voglia di criticare tutti, a prescindere.
Sunday
06/03/11
18:55
Allora, cara direzione, se non si possono fare critiche, e se c'é bisogno di avvocati difensori che arringano esercitando il patrocinio, forse neppure tanto gratuito, c'è qualche cosa che non va. Forse sarebbe il caso di verificare prima le risorse messe in campo, perchè sono veramente ridicole. Se bisogna far contento qualcuno, diciamo pure che sono bravi... bravi... bravi... tutti bravi, anche se poi alla fine si daranno soldi ad imprese decotte che cercano soltanto di prolungare l'agonia prima di migrare in Serbia o in Cina dove si risparmia sul costo del lavoro.