Perugia/ L’Unione Inquilini contesta i dati sull’occupazione: ma quale ripresa?
Contrariamente agli indicatori di mercato , che danno in ripresa l’occupazione con aziende alla ricerca di forza lavoro con difficoltà a reperirla anche tra le categorie non specializzate , l’Unione Inquilini ha un osservatorio ben diverso. Infatti il differenziale tra chi perde il posto di lavoro e le poche unità che riescono inserirsi in attività, segna un gap negativo.
Del resto basta una verifica nelle varie agenzie per il lavoro ed avere un riscontro. Tra le aziende che hanno posto lavoratori in casa integrazione , tra il settore dell’edilizia che ha perso e senza segni di ripresa un 35% di occupati , nello stesso settore dei servizi alle famiglie si può certificare che l’occupazione langue.
I pochi che riescono ad inserirsi sono oggetto di precariato, con contratti a breve termine o di altre forme ove per altro si nasconde speculazione e sfruttamento.
Lo stagno di una vera ripresa anche parziale, riguarda in particolare chi è alla ricerca di un prima lavoro, giovani sino a 30 anni, tra essi operai o ragazzi in possesso di titolo di studio o di lavoro professionale, non meglio si va tra chi sino ad oggi ha effettuato servizi alle famiglie, apprendisti-lavoratori in mobilità, le cui aziende pur potendo usufruire di agevolazioni contributive non assumono.
Anche in Umbria occorre un cambio di relazione con le stesse forze datoriali, che hanno goduto di non poche agevolazioni dal Governo Locale.
Per Unione Inquilini:
Maurilio Turchetti; Ribac Aurel

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