TORINO - Pino Capozzi, l'impiegato Fiom licenziato dalla Fiat, deve tornare al lavoro. Lo ha ribadito il giudice del lavoro del tribunale di Torino respingendo il ricorso della Fiat contro la sentenza con cui veniva deciso il reintegro di Pino Capozzi. Lo rende noto la Fiom.

Capozzi, impiegato degli enti centrali, iscritto alla Fiom-Cgil, era stato licenziato dalla Fiat a luglio per aver diffuso un volantino sindacale tramite la posta elettronica aziendale. Ma, a seguito di un ricorso presentato dalla Fiom-Cgil, il giudice del lavoro di Torino, a ottobre, aveva riconosciuto, da parte dell'azienda, l'attivita' antisindacale, dichiarato illegittimo il licenziamento e aveva ordinato il reintegro del lavoratore. Oggi questa sentenza e' stata confermata.

''Siamo soddisfatti - dichiara Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil -: innanzitutto per Pino Capozzi. Si conferma che abbiamo fatto bene ad agire come Fiom per attivita' antisindacale ed e' importante che il tribunale abbia sancito il diritto di critica di un lavoratore, ancorche' rappresentante sindacale, anche nei confronti della propria azienda''.

''Questa sentenza - osservano Silvia Ingegneri e Elena Poli, avvocati della Fiom-Cgil -: dimostra che le aziende non sono cittadelle estranee alle leggi e alla democrazia del paese; c'e' ancora un diritto che dice che i lavoratori non sono cittadini di B e che mantengono i diritti di liberta' di pensiero e di espressione sindacale anche dentro le mura delle aziende''.
 

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