di Antonio Torrelli

ORVIETO – “Senza investimenti non si va da nessuna parte”. E’ il duro commento del segretario generale di Filca Cisl di Terni, Enrico Borri, che ieri, accanto al segretario di Fillea Cgil di Terni, Paolo Sciaboletta, ha tenuto un incontro tra i sindacati e le aziende del settore edilizio che operano nell’orvietano.

Nel mirino dei sindacati c’è il problema “liquidità”, che, fino ad oggi e in tempi rapidissimi, ha messo in ginocchio le tre industrie edilizie a cui fanno capo circa 100 lavoratori (Ice srl, Calcestruzzi 90 e R.B. Inerti) e quella produttrice di prefabbricati in cemento (la Pref System s.r.l. di Baschi) che ne conta altri 40. Un vero e proprio terremoto economico-sociale per tutta l’area.

“Si tratta di una situazione di estrema gravità per il settore -ha dichiarato Sciaboletta- , che perde alcuni pezzi storici di industria con ulteriori ripercussioni occupazionali molto significative anche nell’indotto”.

Dunque, la parola d’ordine è “intervenire al più presto”. Ad alimentare la caduta libera delle quattro aziende ha contribuito infatti anche il mancato supporto delle banche che, in un modo o nell’altro, non hanno favorito la riscossione delle liquidità necessarie per poter mandare avanti le attività produttive.

“L’unico modo per far fronte alla chiusura -ha aggiunto Borri- è quello di riuscire a trovare, nell’immediato, degli investitori, altrimenti non credo sia possibile prospettare un futuro concreto per questo settore dell’orvietano”. Senza dimenticare che gli imprenditori locali (anche dopo aver attuato dei piani di ridimensionamento) riescono ad andare avanti per il rotto della cuffia. “Per questo -sempre Borri- non ritengo possibile la soluzione di coinvolgere altri imprenditori nel territorio per arginare questo stato di crisi. Penso invece che bisognerebbe fare leva sulle banche con il supporto delle istituzioni, e, nel frattempo, vedere se la Gepafin riesce a tamponare il problema e concedere dunque un margine di tempo più ampio per affrontare la crisi”.


 

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