(di Adolfo Fantaccini) (ANSA) – PALERMO - Quando allenava il Pontevecchio di Ponte San Giovanni (Perugia), i tifosi lo accoglievano al campo con uno striscione beneaugurante. C'era scritto: 'Con Serse Cosmi fino a Tokyo', con chiaro riferimento alla Coppa Intercontinentale che, fino a qualche anno addietro, si giocava proprio nella capitale giapponese.

Cosmi vinse cinque campionati di seguito, portando il Pontevecchio fino all'Interregionale. A Tokyo non ci arrivo' mai, pero' lo chiamo' l'Arezzo. In Toscana conquisto' altri successi, fino a trascinare la squadra nell'allora C/1. Oggi Cosmi ha ricevuto la chiamata piu' importante della sua tortuosa carriera nel mondo del calcio, da centrocampista la cui carriera viene stroncata da un infortunio prima, da allenatore poi: quella del presidente Maurizio Zamparini, che non ha resistito a dare l'annuncio della sua 'scommessa' nuova di zecca.

Eppure, ad Aldo Biscardi stamattina aveva promesso: ''Svelero' il nome del nuovo timoniere del Palermo durante la tua trasmissione. Stasera''. Niente da fare. Zamparini e' Zamparini, dice tutto e il contrario di tutto. E' fatto cosi': prendere o lasciare. Ed il popolo palermitano, che ha amato ed ama ancora Delio Rossi, la decisione del presidente che ha avuto il merito di riportare la squadra in Serie A, questa volta, ha dovuto proprio subirla, digerendola male.

E, mentre per Cosmi, quella di oggi e' stata, come ha confidato lui stesso all'ANSA, ''una liberazione'', dopo mesi di lontananza dal calcio, per i fan rosanero l'addio a Rossi e' stato un dolore troppo forte per essere cancellato con un colpo di spugna; l'addio al tecnico che ha fatto divertire con il suo calcio brillante ed essenziale e' stato vissuto come una scelta ingiusta da parte di chi 'mette i soldi' nella squadra. Per questo, il compito di Serse (il padre, che mori' quando era ancora bambino, lo chiamo' cosi' in onore del fratello di Fausto Coppi) Cosmi sara' ancor piu' arduo: da un lato dovra' riaccendere l'entusiasmo di una squadra fatta a pezzi dal bisturi di Guidolin e della 'sua' Udinese, dall'altro dovra' cancellare una figura ingombrante, scomoda. Non sara' facile, anche alla luce degli impegni che attendono il Palermo: Lazio, Catania, Milan, tanto per fare dei nomi.

Domani la presentazione ufficiale, nel ritiro romano della Borghesiana. Cosmi ha allenato in Prima categoria, dove il calcio e' pane duro, e non avra' certo paura a trovarsi di fronte un gruppo di ragazzotti di belle speranze che amano l'autolesionismo calcistico e soffrono di insano narcisismo. Cosmi ne conosce alcuni: Nocerino, per averlo avuto a Genova, sponda rossoblu', nella stagione in cui gli revocarono la conquista della promozione in A, facendo retrocedere in C/1 la squadra.

Nel massimo campionato, Preziosi gli avrebbe preferito Guidolin che, guardacaso, ieri gli ha 'consegnato' indirettamente la panchina del Palermo. Com'e' strana la vita. Questo Serse lo sa, per questo si e' rivolto ai senatori del Palermo: Liverani, fino a qualche giorno fa in rotta di collisione con il club, e Miccoli, infortunato, ma sempre leader indiscusso del gruppo, assieme al team manager Giovanni Tedesco (a Perugia erano tutti suoi allievi).

Difficile intuire come sara' il Palermo di Cosmi, sebbene Zamparini abbia gia' indicato la strada: ''Vorrei un Palermo alla Guidolin''. Serse conosce i presidenti esplosivi: per quattro anni e' stato alle dipendenze di Gaucci, a Perugia, facendo cose egregie e lanciando futuri campioni del mondo (Materazzi, Grosso) di Berlino 2006. Cosmi e' riuscito a tenere a bada 'Big Luciano', pensa di riuscirci anche con Zamparini, che non ha nulla da invidiare all'ex collega in quanto a bizzarrie.

Cosmi in carriera vanta anche delle apparizioni in Champions alla guida dell'Udinese, nella stagione 2005/06; peccato che nel 'suo' girone ci fosse anche il Barcellona guidato da Frank Rijkaard che avrebbe trionfato a maggio nel Parco dei Principi di Parigi, in finale.

A Palermo lo aspetta una montagna meno dura, ma piu' insidiosa, da scalare e, dalla prossima settimana, si sentira' chiedere solo una cosa: la Coppa Italia, che al Palermo sfuggi' nel '74 e nel '79, quando Cosmi era un fantasista di belle speranze.
 

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