Città di Castello è da tempo attiva sul fronte della cooperazione internazionale.

“Sebbene le politiche di contenimento della spesa pubblica, abbiano costretto a rivedere anche questo capitolo del bilancio” ha detto il sindaco tifernate Luciano Bacchetta incontrando una delegazione dello stato del Benin dove il Comune collabora ad un progetto di sviluppo locale “siamo riusciti a mantenere aperto un canale scambio, che, oltre ad aiutare il progresso economico della regione africana, costituisce per noi un momento di crescita, una modalità per realizzare obiettivi etici oltre che giuridici o amministrativi”.

Il Benin. La Repubblica del Benin è uno stato dell’Africa occidentale, precedentemente conosciuto con il nome di Dahomey. La distribuzione demografica è difforme: nel sud si concentra il settanta per cento dei cittadini del Benin mentre il nord, più arretrato, è terra d’emigrazione. La capitale è Porto Novo ma Cotonou rimane il cuore economico del Benin e la sede del governo della repubblica presidenziale. Ha una lingua ufficiale, il francese, anche se i quaranta gruppi etnici differenti, di cui i più numerosi sono i Fon e gli Yoruba, parlano una lingua indigena. L'economia del Benin è sottosviluppata e dipende dall'agricoltura di sussistenza, dalla coltivazione del cotone e dal commercio regionale. Con lo scopo di aumentare ulteriormente il tasso di crescita dell'economia, il Benin sta tentando di dare maggior enfasi al turismo, facilitare lo sviluppo di nuovi sistemi di lavorazione degli alimenti e di nuovi prodotti agricoli, e incoraggiare le nuove tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni.

“Parco Ww”. Il progetto, che vede coinvolta Città di Castello, è coordinato dalla organizzazione non governativa “Ricerca e cooperazione”, si pone come obbiettivo lo “Sviluppo locale e conservazione della natura, Parco Ww”, costruendo un’identità turistica ad un grande parco naturalistico, posto in una zona a confine con il Burkina Faso ed il Niger. Al recente sopralluogo in Benin di Andrea Rodrigo Rivas e Clara Nesci, che, per il Comune, hanno verificato lo stato di avanzamento del progetto, in questi giorni ha fatto seguito la presenza in Umbria di Amadou Iliace e Rafiou Salifou, referenti locali del “Parco Ww”. Iliace e Salifou hanno fatto tappa in comune per un incontro istituzionale prima di conoscere le realtà regionali più avanzate nella promozione e il marketing territoriale: dal Parco tecnologico al sistema dell’accoglienza”.

“L’ottica in cui ci muoviamo è quella dell’accompagnamento” prosegue il sindaco “La nostra intenzione, se e quando le casse comunali ce lo permetteranno, è potenziare i rapporti con i paesi che stanno trovando una loro via al progresso per mettere a leva esperienze e approcci spesso innovativi. Inoltre pensiamo che sia un preciso dovere istituzionale essere presenti nell’ambito di una cooperazione internazionale, informata dai valori di solidarietà e dignità umana. In questo senso facciamo nostro il motto del ong che con noi lavora al Parco Ww: più diversità, meno differenze”.
 

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