Quale destino per i lavoratori della San Faustino?
La questione viene posta dalla Fai Cisl Umbria e dalla Cisl di Perugia alla luce delle incertezze emerse circa lo stabilimento di Massa Martana. “Ci preoccupano –hanno fatto sapere- le voci che stanno circolando sul passaggio di mano della proprietà ad un imprenditore che, ancora oggi, è nell’anonimato.
Quale futuro per i lavoratori della San Faustino? La questione viene posta dalla Fai Cisl Umbria e dalla Cisl di Perugia alla luce delle incertezze emerse in questi giorni circa lo stabilimento di Massa Martana. “Ci preoccupano –hanno fatto sapere- le voci che stanno circolando sul passaggio di mano della proprietà ad un imprenditore che, ancora oggi, è nell’anonimato. Ci chiediamo il perché di tutto questo. I lavoratori della San Faustino non meritano tale situazione di grande incertezza, considerato che allo stato attuale, nonostante l’accordo di questi giorni lamentano ancora il pagamento di tre mensilità e della tredicesima”. A tutt’oggi l’azienda opera in maniera molto ridotta, ciò è dovuto ad una difficoltà dell’attuale proprietà a collocare il prodotto e a rilanciare il marchio sul mercato. Il sindacato sottolinea che “se qualcuno fosse interessato a questa produzione con fini speculativi e finanziari, la Cisl e la Fai Cisl non rimarranno con le mani in mano e attiveranno tutto ciò che è possibile per scongiurare tale scelta”. La determinazione in casa Cisl scaturisce anche e soprattutto dalla consapevolezza del fatto che la ricchezza dell’azienda si trova nel sottosuolo e che, quindi, tale realtà non può essere delocalizzata anche alla luce delle scelte regionali che hanno individuato in questa una delle aree di bacino delle acque minerali della nostra regione. “Per questo –hanno concluso- chiediamo un intervento incisivo delle istituzioni locali e regionali affinché si faccia chiarezza sulle sorti di questa importante realtà produttiva. E’ sempre più necessario individuare che l’eventuale acquirente sia in grado di proporre un progetto industriale, con i relativi investimenti, che sia basato sulla trasparenza e sul rilancio dell’azienda stessa. Se si tratterà di un progetto serio e credibile, il sindacato e i lavoratori manifestano sin da ora la massima disponibilità”.

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