Comunità montane: allarme e preoccupazione tra i lavoratori
Le componenti ed i componenti delle RSU CGIL delle COMUNITA’ MONTANE dell’Umbria, lavoratori pubblici, esprimono allarme e preoccupazione per la situazione che si è determinata in merito alla proposta di legge sulla riforma endoregionale.
Quattro mesi di confronto con le organizzazioni sindacali sono stati spazzati via da prese di posizione di soggetti istituzionali, sindaci e consigli provinciali di Perugia e Terni, che hanno evidenziato l’estrema fragilità di una proposta che doveva trovare ben altra condivisione Non si tratta, per quello che ci riguarda, di schierarci per una soluzione piuttosto che per un’altra, ma di avere chiara e netta una proposta “unitaria”, che permetta alle RSU e alle organizzazioni sindacali di esercitare il proprio ruolo di tutela dei servizi che vengono garantiti e di difesa dei diritti dei lavoratori.
Tutto ciò è venuto meno.
In una situazione nella quale profonda è la crisi finanziaria delle Comunità Montane è ormai drammaticamente urgente che si esca da una situazione di incertezza e si definisca una proposta condivisa da tutti i livelli istituzionali affinché vengano date risposte certe agli interrogativi che sono emersi da più parti rispetto alla sostenibilità economica dell’operazione ed alla sua reale praticabilità.
Le RSU FP-CGIL della COMUNITA’ MONTANE della Regione Umbria, Pubblico Impiego, chiedono alla FP CGIL REGIONALE di proclamare lo stato di agitazione e di attivare ogni percorso utile alla risoluzione della vertenza.
I COMPONENTI DELL RSU CGIL
COMUNITA' MONTANE PUBBLICI DIPENDENTI

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