Fed. Sinistra/ Licandro (PdCI): Carpinelli vada pure dove vuole, avanti con Prc
ROMA - "Se, nel Pdci, smarrimento c'è stato questo si è certamente fondato sulla gestione regionale di Roberto Carpinelli, e se un errorre il Pdci ha commesso è stato quello di pretendere ad ogni costo un posto nel listino per Carpinelli".
Così Orazio Licandro, resp. naz. org. del Pdci, commenta la decisione di Carpinelli di lasciare il Pdci e di fondare un nuovo movimento. "Sì, abbiamo compiuto un errore e non passa giorno che Carpinelli giorno dopo giorno non ce lo sbatta contro il muso, arrivando oggi a sostenere addirittura un uomo del Pdl. Carpinelli e qualche suo sodale ha bollato come una svendita del Pdci il rapporto unitario con il Prc e la costruzione della Federazione della Sinistra, avvelenando gli animi di alcuni iscritti, e oggi si dichiara alleato del partito di Berlusconi nel nome del buon governo. Ma mi faccia il piacere, Totò avrebbe liquidato così e senza fronzoli i propositi di Carpinelli. Ad ogni modo - conclude Licandro - contrariamente a quanto asserito da Carpinelli oggi il Pdci umbro è uscito dal pantano, ha un nuovo gruppo dirigente regionale con un forte e riconosciuto, sul piano del consenso elettorale, segretario Giuseppe Mascio, e tutti dirigenti umbri sono impegnati nel rafforzamento del Pdci e della Federazione della Sinistra".
ORAZIO LICANDRO
Responsabile Nazionale Organizzazione
Partito dei Comunisti Italiani

Friday
18/02/11
11:03
Dopo ci lamentiamo di Berlusconi e del fatto che i comunisti sono al 2%!Con questi personaggi non si va da nessuna parte!Una bella pulizia della classe dirigente a tutti i livelli no?
Thursday
17/02/11
23:38
Se quel signore fosse una persona seria che tiene al rispetto, sottolineando che comunque ognuno è libero di pensare e fare quello che meglio crede, ora che è uscito dal PdCI, sembra con grande gaudio di tanti visto che non versava nessun contributo ai partito che lo avevano designato, dovrebbe lasciare il posto in Consiglio regionale che gli era stato riservato inserendolo nel listino dei nominati.