PERUGIA - “Il gruppo consiliare del partito della Rifondazione comunista per la Federazione della sinistra esprime il proprio apprezzamento per la richiesta fatta dall'assessore regionale Gianluca Rossi al ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, di convocare al più presto il tavolo di crisi sul Polo Chimico Ternano”.

 

Inizia così la nota politica del capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale Damiano Stufara, che annuncia la presenza del gruppo consiliare alla manifestazione indetta dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori del polo chimico ternano per sabato 19 febbraio.


“La soluzione industriale proposta da Novamont – spiega Stufara - ha trovato da subito le istituzioni locali propense ad agevolare una transizione che consentirebbe non solo di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali, ma anche di aprire delle prospettive di sviluppo di ampio respiro e incentrate su attività ad alto contenuto innovativo. Di fronte a questi possibili scenari appare ancor più deprecabile la condotta di un governo che si disinteressa della tutela del profilo industriale del nostro Paese, come dimostra il fatto che deve essere un assessore regionale a richiamare il ministero competente allo svolgimento delle sue funzioni”.


“Sorge spontaneo il sospetto – prosegue - che il Governo abbia già scelto di abbandonare il polo chimico ternano al suo destino, in favore di operazioni politicamente più remunerative, una sorta di ignobile doppio gioco. Non è un caso infatti che, mentre il governo taceva sulla vertenza Basell, si aveva l'annuncio del piano industriale per Porto Torres, dove è noto che l'Eni, entrata da poco dentro Novamont, ha intenzione di operare investimenti per centinaia di milioni di euro.


Evidentemente – spiega Stufara - il Governo si interessa solo delle crisi che avvengono nelle regioni governate dal centrodestra, dove il tornaconto politico è duplice: si procurano consensi ai governanti locali e si puntella il malconcio Berlusconi a Roma. Se così fosse, Terni e l’Umbria tutta si troverebbero di fronte all'ennesima discriminazione verso un territorio che non dimentica né la propria storia industriale, né il prezzo già pagato sull'altare del profitto per quest'ostinazione a ricordare”.


“Riteniamo – continua Stufara - che in Italia sia necessario un piano nazionale di rilancio della chimica, piano che da solo scongiurerebbe l'assurda ‘concorrenza fra le crisi’ che si verifica attualmente per la conquista di una qualche considerazione nei tavoli istituzionali, di proposte di acquisto da parte di improbabili benefattori o addirittura di brevi momenti di celebrità attraverso i media. Al contrario, c'è chi evidentemente vuole vedere una parte del Paese andare a fondo per dargli poi la colpa di non saper respirare sott'acqua”.

 

“Contro questa logica del massacro e della guerra tra poveri, rinnoviamo dunque la nostra convinzione che il governo Berlusconi sia inadeguato a garantire l'interesse collettivo, perché troppo impegnato a garantire il proprio. Per questo alla sollecitazione di un incontro chiarificatore sul polo chimico ternano riteniamo che debba accompagnarsi una rinnovata mobilitazione cittadina in difesa del lavoro, della dignità e del futuro”.

“Per questo – conclude - saremo insieme ai lavoratori del polo chimico e alle organizzazioni sindacali alla manifestazione indetta per sabato 19 febbraio presso il polo chimico ternano”.
 

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