(di Fausto Gasparroni) (ANSA) – ROMA - Ci saranno anche le donne dei movimenti cattolici tra quelle che domenica prossima scenderanno in piazza nella manifestazione ''Se non ora, quando?'', per esprimere pubblicamente la propria ''indignazione'' dinanzi agli scandali sessuali che hanno investito la politica italiana.

''C'e' un lungo percorso di degrado culturale ed educativo che dobbiamo risalire'', avverte il Centro Italiano Femminile, movimento che fin dal 1945 ''e' impegnato per la difesa della dignita' della donna, per il superamento di ogni forma di discriminazione nei suoi confronti'', nella nota in cui da' la propria adesione alle ragioni della manifestazione del 13 febbraio.

''Questi nostri giorni ci dicono che c'e' ancora molto lavoro da fare e l'essere donne cristiane, come noi siamo, da' ulteriori fondamentali ragioni al nostro impegno'', spiega.

''Le aderenti del Cif in ogni parte d'Italia, con il proprio nome e cognome, hanno unito e uniscono la loro voce alle voci di chi tutela l'immagine della donna e la sua stessa storia di crescita nella espressione e nell'esercizio dei diritti di cittadinanza'', annuncia ancora il movimento cattolico che invita a sottoscrivere la petizione indetta in occasione della Mobilitazione nazionale delle donne (www.petizionepubblica.it).

L'appello del Cif, tra l'altro, viene rilanciato dal Sir, agenzia promossa dalla Cei. Sulla rivista del movimento, ''Cronache e Opinioni'', compare invece un editoriale della presidente nazionale Maria Pia Campanile Savatteri, per cui i fatti recenti ''ci hanno consegnato una volgare rappresentazione della donna, calpestata nella sua dignita', cancellata nella sua identita', solo oggetto di scambio sessuale''.

''La superficialita' e la leggerezza con cui sono stati accettati e giustificati stili di vita e di modi di essere e di agire indecorosi ci indignano e preoccupano anche per la ricaduta sul piano culturale ed educativo. Tacere non e' possibile''.

A seguire, la lettera aperta delle suore anti-tratta dalla Comunita' Rut di Caserta, in cui in merito alle vicende del premier viene evocata niente meno che la figura del re Erode.

Altro gruppo cattolico mobilitato domenica, quello delle colf delle Acli, intenzionate a difendere la ''dignita' delle donne'' e il rispetto della ''fatica quotidiana'' del lavoro, e a reagire ''alla discutibilita' dei comportamenti che ci vengono 'serviti' quasi quotidianamente come normali, tollerabili, giustificabili''. L'impegno per il lavoro, dicono le assistenti familiari delle Acli, ''non e' solo denaro a fronte di una prestazione, ma ci riporta ad un senso di dignita' dell'operare umano''. Per questo chiedono alle istituzioni ''modelli edificanti di comportamento'', per ''dare un senso ed un valore alla Repubblica democratica fondata sul lavoro''.
 

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