Manifestazione a Perugia della Cisl: puntare allo sviluppo di qualità
PERUGIA - ''Piu' lavoro, piu' salario, meno fisco'': la Cisl si mobilita a livello nazionale e organizza una giornata di lavoro nei territori regionali per analizzare e proporre nuove politiche per lo sviluppo e la riforma fiscale. Grande adesione per l'iniziativa in Umbria, che si e' tenuta questa mattina all'Hotel Quattrotorri, nei pressi di Perugia.
A prendere la parola - riferisce una nota del sindacato - sono stati giovani, lavoratori precari, cassintegrati, donne, immigrati con le proprie storie, ma anche sindacalisti, delegati e segretari impegnati in prima linea nella difesa del lavoro.
''Si deve puntare ad uno sviluppo di qualita' - ha affermato il segretario generale regionale Cisl Umbria, Ulderico Sbarra - che possa avere dalla propria parte tecnostrutture in grado di sostenere la partita dell'innovazione, del rilancio dell'economia nella nostra regione. Queste devono essere arricchite da nuove competenze''.
''Bisogna tagliare gli sprechi della politica - ha aggiunto - trovare risorse dalla lotta di prossimita' all'evasione fiscale, rilanciare a tutti i livelli e rendere esigibile la contrattazione di secondo livello, aziendale e territoriale. Solo in questo modo sara' possibile garantire i servizi''.
''Le preoccupazioni imprenditoriali e le divisioni sindacali - ha poi affermato, in tema di lavoro - hanno, purtroppo, preso strade diverse: quel blocco sociale auspicabile che avrebbe potuto offrire alla politica e alle istituzioni le idee e la forza innovatrice per ridisegnare l'economia locale, partendo dalla produttivita' e dalla ricchezza prodotta e, attraverso un'equa redistribuzione, salvaguardare redditi, servizi e occupazione, non si e' costituito e la partita e' passata in mano alla politica. Questa e, in particolare, le istituzioni, troppo legate alla spesa pubblica e alla ricerca del consenso, non sono in grado di cogliere l'essenza della questione industriale ne' delle crisi che la caratterizzano, ne' delle azioni che servirebbero per sostenerla. Anche l'Alleanza per l'Umbria potrebbe, alla fine, risultare un tentativo insufficiente ad affrontare la questione''.
In primo piano, quindi, le grandi vertenze quali la Merloni e la Basell, ma anche tutte quelle realta' piccole e medie (il 95 per cento delle realta' produttive umbre hanno meno di 10 addetti) che, quotidianamente, affrontano le difficolta' imposte da una crisi che sempre di piu' si fa sentire anche in Umbria.
A concludere i lavori il segretario generale nazionale della Funzione Pubblica, Giovanni Faverin, che ha incalzato la politica nazionale e locale sulle riforme che servono al Paese. ''Da un lato c'e' l'esigenza forte di abbassare le aliquote fiscali e il peso della tassazione, non solo nazionale ma anche regionale e comunale. Dall'altro - ha detto - occorre dare prospettiva ad un welfare sostenibile e vicino ai cittadini: bisogna selezionare i servizi, consorziare le funzioni dei tanti enti territoriali, a partire dai 92 comuni umbri, rilanciare la qualita' complessiva puntando sulle professionalita'''.

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