Ennesimo colpo di scena nella vicenda dei precari. Le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio in Senato potrebbero approvare due modifiche che annullerebbero l'emendamento del Pd al milleproroghe, che rinvia l'entrata in vigore della 'tagliola' per i ricorsi dei precari in caso di licenziamento e lo slittamento dell'entrata in vigore della media conciliazione. La norma introdotta dal Pd amplia a tutto il 2011 la possibilità di ricorrere contro i contratti illegittimi per i lavoratori precari. Per quanto riguarda i precari, dopo le dichiarazioni di uomini vicini al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, l'Ansa cita fonti parlamentari secondo le quali la norma potrebbe essere 'cassata' nel maxiemendamento che il Governo presenterebbe direttamente martedì in aula al Senato.

"Un fatto gravissimo per ragioni di merito e di metodo". Così Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, commenta l'ipotesi che il governo si appresti a cancellare l'emendamento. Nel merito, spiega il dirigente sindacale, "si confermerebbe un vero e proprio accanimento contro questi lavoratori che, per le leggi del centro destra, non solo sono temporanei, meno pagati e spesso senza ammortizzatori sociali, ma gli si vorrebbe anche impedire di esercitare i loro diritti in caso di contratti irregolari". Nel metodo, invece, continua Fammoni, "si registra una ulteriore forzatura istituzionale: i maxiemendamenti, per prassi condivisa, non cambiano le decisioni già assunte dalle commissioni parlamentari. Si intende fare anche questo ennesimo strappo?". Per quanto riguarda la Cgil, osserva il segretario confederale, "si batterà fino in fondo a tutela di questi lavoratori e deciderà, se queste voci venissero confermate, le forme di iniziativa necessarie anche durante il voto al Senato. Saranno poi le cause - conclude Fammoni -, e mi auguro la Corte Costituzionale, a fare giustizia di questo sopruso".

"Giù le mani dall'emendamento del Pd che proroga i termini per l'impugnazione dei licenziamenti già approvato dalle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato". Così la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. "Ricordo al governo e alla sua maggioranza che il nostro emendamento ha anche ricevuto il plauso dei tre sindacati maggiormente rappresentativi, Cgil, Cisl e Uil. Se il maxiemendamento non conterrà quella proroga sarà evidente quel che già sappiamo: ogni volta che in gioco ci sono tutele e diritti dei lavoratori da salvaguardare, il governo si volta dall'altra parte".

"Il differimento votato dalle Commissioni - aggiunge Finocchiaro – è una garanzia per le lavoratrici e i lavoratori e in particolare per quelli più deboli, i precari, che devono adeguatamente informarsi sui nuovi termini della disciplina contenuta nel collegato lavoro e, quindi, esercitare appieno le proprie prerogative. Stravolgere il testo del dl Milleproroghe con un maxiemendamento che non tiene conto dell'esame che le Commissioni del Senato stanno portando avanti da giorni e su cui, con ogni probabilità, verrà posta la questione di fiducia, significherebbe esercitare, per l'ennesima volta, un insopportabile sopruso del governo sul Parlamento. Significherebbe umiliare le Camere, espropriarle delle loro funzioni e violare quel sacrosanto principio di separazione dei poteri che e' cardine di ogni democrazia".

Da controlacrisi.org

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