Che fare per la sezione distaccata del tribunale di Perugia, sede di Gubbio? Se ne è discusso animatamente in un partecipato incontro organizzato dalla II commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia, al quale hanno fatto parte anche il presidente della Corte di Appello di Perugia Wladimiro De Nunzio, il presidente del Tribunale di Perugia Aldo Criscuolo, il presidente del Tribunale dei Minori di Perugia Sergio Matteini Chiari, il presidente e il consigliere dell’Ordine degli Avocati di Perugia Giovanni Dean e Michele Bromuri, Gli avvocati Stefano Sborzacchi, Diego Lacchi, Carlo Piergentili e Piero Pieri, L’assessore al Comune di Gubbio Lucio Panfili, il vice sindaco al Comune di Gualdo Tadino Erminio Fofi, l’assessore del Comune di Fossato di Vico Luigina Mirabassi, il sindaco del Comune di Sigillo Riccardo Coletti e l’assessore Monacelli e infine il sindaco del Comune di Scheggia e Pascelupo Giovanni Nardi.

Nella sua introduzione ai lavori il presidente della II commissione Giampiero Fugnanesi ha parlato del fatto che proprio in questi giorni in Provincia è stata promossa l’iniziativa “Fatti di legalità”. Il co-proponente dell’interrogazione che ha dato origine all’ordine del giorno, il consigliere Luca Baldelli, ha esordito spiegando la grave situazione che si sta verificando a Gubbio: “La Sezione distaccata eugubina è sotto attacco da molti anni – ha spiegato – ma se si chiudesse si andrebbe ad intaccare un presidio dei cittadini”. L’assessore ai rapporti istituzionali Piero Mignini ha aggiunto che la chiusura della sede potrebbe causare un impoverimento del tessuto sociale.

“La presenza dello stato è importante – ha spiegato – la Provincia mantiene su questo punto un costante livello di attenzione, siamo disponibili a ragionare insieme per trovare una soluzione dal punto di vista degli organici amministrativi”. “Lo scambio di opinioni è importante – ha esordito De Nunzio – credo che si possano trovare degli spazi concreti per una collaborazione”. “I presidi di legalità per me sono un punto fermo – ha aggiunto il magistrato – devono essere preservati: no però a dei simulacri, le sedi distaccate devono essere operative”. “Il problema è – ha concluso De Nunzio – che siamo a corto sia di magistrati che di personale amministrativo. Per quest’ultimo può fare scuola quello che è successo a Foligno, dove il Comune ha colmato le carenze di impiegati con forze proprie”. Il responsabile del settore degli amministrativi Orzella ha aggiunto che nel territorio ci sono cinque sezioni distaccate, tutte con problemi di personale. “E’ una situazione lavorativa emergenziale” ha concluso.

Anche i magistrati Criscuolo e Matteini hanno spiegato che il problema base deriva dalla carenza di organico, sia dal punto di vista dei magistrati togati che da quello degli amministrativi. “Ci siamo battuti perché la sezione distaccata del tribunale di Gubbio sia salvata – ha aggiunto Dean – come avvocati ci aspettiamo però che riprenda la sua funzionalità e che si faccia largo ai giudici non togati, che dopo la riforma hanno più poteri”.

Molto sentito in questo senso l’intervento dell’avvocato Piero Pieri: “Da circa 20 anni non abbiamo un togato nella sede di Gubbio: senza giudici si lavora malissimo e diminuisce così la domanda di giustizia”. Ha poi preso la parola il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi: “Conosco molto bene, perché ci ho lavorato – ha spiegato – le problematiche giudiziarie. Per affrontare le carenze di organico, abbiamo concretamente pensato a due strade: la riqualificazione dei cassa integrati e una collaborazione con l’università, per degli stage di neo laureati”. “Continueremo a dare – ha concluso Guasticchi – la nostra piena disponibilità per una costruttiva collaborazione. La situazione è difficile per tutti, ma le guerre si combattono con i soldati che uno ha a disposizione”.

Per l’assessore al Comune di Gubbio Panfili la situazione della sua città (dal punto di vista delle sedi distaccate) è più grave delle altre, mentre il consigliere Franco Granocchia ha riassunto il problema con una battuta: “Senza il chirurgo non si fanno interventi, senza il magistrato non si fanno i processi: bisogna fare presto qualcosa”. In conclusione il sindaco di Sigillo Coletti ha portato la voce di realtà territoriali distanti da Perugia: “Queste testimonianze sono state drammatiche – ha aggiunto – forniremo la nostra collaborazione per aiutare a risolvere il problema”.

Da Cittadino e Provincia

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