Popolare Spoleto/ Bankitalia intima: cambio vertici entro il 16 febbraio
ROMA - Ai vertici della Banca Popolare di Spoleto dovra' essere fatta un'operazione di pulizia. E a doversene andare a casa sara', in primis, il presidente Giovannino Antonini.
Nel faccia a faccia in cui hanno chiamato a rapporto cda e collegio sindacale dell'istituto spoletino, i responsabili della Banca d'Italia hanno espresso oggi una posizione ferma e chiara: il vertice deve essere cambiato. E gia' per venerdi' prossimo, quando e' stato convocato il cda della banca, e' attesa una prima risposta.
Come apice di una vicenda iniziata gia' da tempo, con i rilievi mossi all'istituto umbro e ai suoi vertici dopo una serie di ispezioni da parte della Vigilanza, l'incontro di oggi convocato dalla stessa Banca d'Italia nella sua sede di Perugia e' dunque servito a ribadire quando gia' affermato in una lettera del direttore generale Fabrizio Saccomanni. Andra' fatto un ricambio nell'organo amministrativo, a partire dal presidente, - e' stato ribadito - e dovra' realizzarsi una tempestiva e radicale inversione di tendenza nella gestione della banca stessa, da improntare alla sana e prudente gestione.
La pervasivita' del ruolo di Antonini, del resto, era stata duramente criticata dagli organi di Vigilanza di Bankitalia dopo una serie di ispezioni dello scorso anno alla Popolare di Spoleto. Dopo la lettera inviata il mese scorso da Saccomanni e nonostante l'espressa richiesta delle dimissioni di Antonini, sabato scorso il cda della banca ha rinnovato la fiducia al presidente. A votare pero' sono stati solo 9 consiglieri su 14 perche' nei giorni precedenti avevano rassegnato le dimissioni sia il rappresentante del socio di minoranza Coop Centro Italia (Giorgio Raggi), sia i 4 rappresentanti espressi da Montepaschi che detiene il 26% della banca (Bandinelli, Antognoli, Sorge e Logi).
Antonini stamani aveva tenuto a precisare alcune posizioni ed in particolare l'autonomia dell'istituto. La Polare di Spoleto, ha detto ai giornalisti, ''gode di ottima salute, e questo e' il messaggio che voglio mandare a tutti: dobbiamo combattere se qualcuno pensa di accaparrarsi l'ultima realta' bancaria dell'Umbria''.
''Questa banca - aveva ribadito - fortemente radicata sul territorio ed espressione di varie categorie sociali, produttive ed economiche, soprattutto delle piccole e medie aziende, che costituiscono la vera forza di Bps, deve rimanere autonoma per poter continuare a dare forza alle imprese che operano in Umbria. Guai se la nostra regione la perdesse''.

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