"La Regione si attivi perchè il Governo italiano riconosca lo Stato palestinese"
“La Regione Umbria si attivi affinché il Governo italiano riconosca lo Stato palestinese e sostenga il suo
riconoscimento presso le Nazioni unite”: è l’oggetto di una proposta di Risoluzione che il gruppo consiliare di Rifondazione comunista ha inviato al presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, e che è stata presentata
stamani in una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Cesaroni, alla presenza dei consiglieri Damiano Stufara e Orfeo Goracci, di Ruba Saleh, rappresentante della Delegazione Generale Palestinese in Italia e del
responsabile esteri di Rifondazione Fabio Amato.
Nel documento si evidenzia che “oltre 100 Paesi in tutto il mondo hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina, secondo quanto previsto dalle risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con
Gerusalemme Est quale sua capitale”.
“Non si può essere neutrali – ha affermato Orfeo Goracci – e crediamo che la nostra Regione, sempre sensibile su questi temi e non seconda ad altre realtà del Paese, possa ricevere le istanze del popolo palestinese”, mentre il presidente del gruppo Prc-Federazione della sinistra, Damiano Stufara, ha ricordato che “l’Umbria è anche la Regione che coordina le altre Regioni italiane nei rapporti di cooperazione con il popolo palestinese”, sottolineando l’urgenza che la comunità internazionale “adotti nuove iniziative per contribuire al rispetto del diritto internazionale e delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, visto
l’estremo deterioramento della situazione in Medioriente e la continua violazione da parte del Governo israeliano della convenzione di Ginevra”.
Nella sua testimonianza, Ruba Saleh ha descritto una Palestina “divisa in tre spazi non contigui, dove i palestinesi non possono vedersi. Gaza è una ‘prigione a cielo aperto’ – ha detto – dove si entra e si esce solo
con il permesso degli israeliani, mentre la capitale Gerusalemme Est non è più territorio palestinese dal 1967. Quello che viene negato – ha spiegato – è il diritto di movimento, che è un diritto internazionale dell’uomo,
quello di andare a scuola, in ospedale o a pregare nella moschea”.
Rifondazione comunista porterà queste istanze in tutte le altre sedi di enti locali umbri e analoghe iniziative saranno intraprese in altre Regioni.
CRUmbria News

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