PERUGIA - Stato di agitazione dei lavoratori della Croce rossa dell'Umbria contro la decisone ''unilaterale assunta dall'ente che ha rescisso la convenzione con la Asl 2 affidata dietro gara pubblica solo nel febbraio 2009, con scadenza febbraio 2012 e con la ulteriore previsione di un anno di proroga'': lo riferisce, in una nota, la Cisl-funzione pubblica.

''L'assurdo di questa vicenda - e' detto nella nota - e' che in questo periodo di crisi generale, dove tante persone perdono l'occupazione per mancanza di lavoro, in questa situazione il lavoro c'e' ed e' anche difficile la programmazione giornaliera dell'attivita' per la quantita' delle richieste. Eppure si potrebbero perdere 33 posti di lavoro, tutti di operatori precari che da anni svolgono la loro attivita' con professionalita' e dedizione''.

Il sindacato sottolinea, fra l'altro, che ''gli operatori lavorano in condizioni critiche ormai da molto tempo per la carenza di mezzi adeguati'' ed osserva che ''facendo scelte oculate e definendo le priorita' si possono recuperare risorse (per esempio spostando la sede che grava nel bilancio per circa 70.000 euro)''.

La Cisl-Fps ritiene ''necessario un confronto serrato con le istituzioni interessate (Giunta regionale e Croce rossa nazionale) che possa garantire la risoluzione delle problematiche e avviare, finalmente, una regolamentazione a livello regionale''.

''Lo stato di agitazione proseguira' - e' detto nella nota - fino alla risoluzione del problema e potrebbe prevedere ulteriori forme di mobilitazione e di lotta, non escludendo l'interruzione del trasporto disabili, pur mantenendo per senso di responsabilita' il trasporto degli utenti dializzati''. Chiediamo a tutti i cittadini la massima solidarieta' e un contributo fattivo per la risoluzione della vertenza.
 

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