Anno Giudiziario/ De Nunzio: dati in linea, non cresce l’allarme sociale
PERUGIA - "L'andamento della giustizia in Umbria registra un trend in linea con quanto gia' evidenziato lo scorso anno" e i dati sulla criminalita' non presentano mutamenti tali da destare maggiore allarme sociale rispetto al passato. E' quanto emerge dalla relazione del presidente della Corte d'appello di Perugia, Wladimiro De Nunzio che, stamani, ha inaugurato l'anno giudiziario 2011. Una cerimonia alla quale hanno preso parte, tra gli altri, le principali autorita' politiche e militari della regione, i vertici delle forze di polizia e la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.
Dopo aver ricordato che "la Regione consta di una popolazione che non raggiunge il milione di abitanti" nella sua relazione il presidente De Nunzio ha spiegato come "la presenza di molti stranieri e studenti da una parte e l'attribuzione di particolari competenze rispetto a soggetti residenti nel Lazio dall'altra, fanno si' che la effettiva domanda di giustizia nel territorio sia nettamente superiore a quella prevedibile tenendo conto del solo dato residenziale".
Una effettiva domanda di giustizia "certamente non proporzionata alla pianta organica della magistratura e del personale amministrativo". "Le variazioni di produttivita' - ha spiegato il presidente della Corte d'appello di Perugia - sono essenzialmente legate, oltre che alla crescente domanda di giustizia in alcuni settori, alle mutevoli capacita' di smaltimento del lavoro, per essere le stesse condizionate dalle fisiologiche vacanze dell'organico dei magistrati e del personale amministrativo per tramutamenti o pensionamenti". "Negli uffici giudiziari di modesta consistenza numerica, come quelli umbri - si legge nella relazione -, la mancanza anche di un solo magistrato, o di una sola unita' di personale, come il protrarsi dei rimpiazzi dei trasferiti, incide in termini largamente e visibilmente piu' rilevanti sull'ordinario andamento del servizio giustizia rispetto a distretti piu' ricchi di personale".
Entrando nel merito dell'attivita' svolta dalle procure della Repubblica e delle tipologie di reato iscritte presso gli uffici requirenti, il presidente De Nunzio ha sottolineato come, nel periodo che va dal primo luglio 2009 al 30 giugno 2010 risultano aumentati in Umbria i reati contro l'amministrazione della giustizia (da 564 a 715), i reati contro la persona (da 3.147 a 4.014) e, sensibilmente, i reati contro il patrimonio (da 8.826 a 14.227). Leggermente diminuiti i furti commessi da ignoti (da 18.636 a 16.745). Un notevole aumento (15%) e' stato registrato per i reati concernenti la guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Le intercettazioni telefoniche sono "complessivamente aumentate", anche se in misura diversa nelle varie Procure, con particolare incremento, del 31% (da 921 a 1.348) nella Procura di Perugia, principalmente nei procedimenti di competenza della Direzione distrettuale antimafia.
Per quanto riguarda il settore civile, secondo quanto emerge dalla relazione, sono diminuite del 4% rispetto all'anno precedente le domande di giustizia presentate ai tribunali, ma aumentano del 55,6% quelle rivolte alla Corte d'appello. Circa 6.067, in flessione, sono state le domande per cognizione ordinaria, 1.613 quelle per separazione, 722 per divorzio, 3.840 in materia di lavoro e previdenza. Le esecuzioni mobiliari e immobiliari,( pari a 7.647) hanno avuto un incremento dell'11,2%, come pure le istanze di fallimento del 28,5% (698 rispetto alle 543 del periodo precedente). In aumento del 20,1% le controversie in materia di lavoro e previdenza (da 3.197 a 3.840.).
Per quanto riguarda il penale, sempre nel periodo che va dal primo luglio 2009 al 30 giugno 2010, sono stati registrati 1.695 nuovi processi, con aumento del 6,7% rispetto all'anno precedente (1.589) e sono stati smaltiti 1077 processi, con una flessione del 6,6% rispetto all'anno trascorso (1.153). Pronunciate 348 sentenze di prescrizione, 42 in piu' rispetto alle 306 dell'anno precedente. Presso gli uffici requirenti i procedimenti pendenti sono 63.899, quelli sopravvenuti 61.209, quelli definiti 56.094.
Il presidente si e' poi soffermato sull'attivita' del Tribunale e della procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni dell'Umbria, spiegando come nell'ultimo anno ci sia stata una diminuzione dell'8% in relazione alle procedure sopravvenute in materia civile (1.392 rispetto a 1.523 dell'anno precedente) mentre, sul versante penale, si registra una flessione nelle sopravvenienze sia in dibattimento (da 34 a 29) sia per quanto riguarda la competenza gip/gup (da 571 a 390), con conseguente diminuzione del 7% delle pendenze finali (da 314 a 292). Nella relazione si conferma che il fenomeno di devianza minorile "si accentra nelle aree urbane, soprattutto nei centri storici degradati, nonche' nei quartieri di piu' recente e tumultuosa urbanizzazione".
Parlando poi dei dati attinenti alle carceri del distretto De Nunzio si e' espresso affermando come " i positivi effetti del condono risultano da tempo esauriti e si e' tornati ad una situazione di sovraffollamento negli istituti di pena". Da un numero di 1269 detenuti presenti al 30 giugno 2009 si e', in un anno, passati a 1.700 presenze, su una capienza di 1.569 posti. Il presidente ha poi ricordato che, nelle carceri umbre, "sono stati registrati 26 casi di tentativi di suicidio e, purtroppo, nel corso di questo mese il decesso, di un giovane nel carcere di Capanne".
Altro dato significato la presenza di detenuti con problemi di tossicodipendenza che, dal 30 giugno 2010, rappresentano il 27,7 % del totale. "Quanto all'organico dei magistrati giudicanti - si legge nella relazione -, ad oggi, su un organico formale di 83 posti stanno esercitando concretamente le funzioni nel distretto 67 magistrati. Tra le situazioni in particolare sofferenza De Nunzio cita, in particolare, la Corte di Appello, "che opera con un solo presidente di sezione su tre" e che "si trova a dover affrontare un carico abnorme, rappresentato dai procedimenti di equa riparazione per eccessiva durata del processo (c.d. Legge Pinto) che affluiscono per competenza a Perugia dal distretto di Roma e relativi a cause trattate non solo dall'autorita' giudiziaria ordinaria ma anche dal Tar del Lazio e dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della medesima Regione". Al 31 dicembre 2010 sono state registrate 4.996 iscrizioni, con un aumento del 256% rispetto al dato dell'anno precedente (1.400). "La prospettiva, se non interverranno modifiche normative e nuovi orientamenti della Cassazione - spiega De Nunzio -, e' rappresentata dalla prevedibile maturazione di danni su danni da risarcire".

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