La Fabbrica di Nichi di Perugia aderisce allo sciopero generale di otto ore indetto dalla Fiom per venerdì 28 gennaio. Scenderà in piazza nel capoluogo umbro, a fianco dei lavoratori metalmeccanici, in occasione della manifestazione regionale che si terrà, a partire dalle 9.30, di fronte alla concessionaria Fiat di Settevalli, in via Piccolpasso.

Le ragioni della mobilitazione stanno nella chiara e ferma opposizione al ricatto dello sviluppo, ormai divenuto insostenibile, alla dittatura degli utili a scapito dei diritti dei lavoratori, al “responsabilismo” di chi è disposto a trattare su tutto, compresa la pelle degli operai. Con il sì all’accordo di Mirafiori, giunto dopo quello di Pomigliano, si è aperto uno scenario inquietante per il mondo del lavoro subordinato. Le conquiste ottenute in decenni di lotte sindacali, dal contratto nazionale ai turni accettabili, dalla democrazia nei luoghi di lavoro alle garanzie per chi si ammala, vengono spazzate da un accordo al ribasso che precipita il nostro Paese lontano nel tempo, all’epoca del padronato industriale, e nello spazio, alle realtà extra-occidentali dello sfruttamento della manodopera.

La Fabbrica di Nichi, insieme alla Fiom ed alla Cgil, che saranno presenti congiuntamente ad altre forze di sinistra, non cede al pragmatismo liberista di chi pretende di far vivere l’Italia in un continuo momento di eccezionalità in sfregio ad ogni regola. E’ ravvisabile, in questo disegno eversivo, una convergenza di intenti tra managers senza scrupoli, che infangano la dignità delle tute blu, e spregiudicati uomini di potere che pretendono di vivere sopra la legge, macchiando la Carta Costituzionale con tentativi eversivi ed insozzando, con la loro condotta riprovevole, il decoro delle istituzioni che occupano.

Per questo i giovani della Fabbrica porteranno venerdì mattina alcuni flaconi di detersivo ecologico autoprodotto da distribuire, previa libera offerta, durante la manifestazione per ripulire simbolicamente la nostra realtà dalla sporcizia delle menti di chi oggi vuole inquinare gli spazi di lavoro, i saperi, il corpo delle donne, la vita sociale ed i rapporti di convivenza del nostro Paese.

Daniele Papasso (referente Fabbrica di Nichi - Perugia)
 

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