SPOLETO - E' scontro fra periti al processo, in corso a Spoleto, per l'esplosione alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno che provoco' la morte di quattro operaio e nel quale e' imputato il titolare dello stabilimento Giorgio Del Papa.

L'udienza di oggi, dedicata al contro esame delle perizie difensive, ha visto toni particolarmente accesi fra il pubblico ministero Federica Albano e il collegio di esperti nominati dalla difesa. Questi avevano sostenuto, nella precedente udienza, che la maggiore responsabilita' dell'immane esplosione fosse da ricercare nell'attivita' del gruista, peraltro unico sopravvissuto fra i cinque operai impegnati nella realizzazione di una passerella aerea sopra il silos che si era improvvisamente incendiato.

Una tesi respinta oggi dai periti del pm, che hanno invece posto l'accento su alcuni presunti errori contenuti nella relazione tecnica della difesa. In particolare quello di avere indicato, ai fini del calcolo di un eventuale innalzamento di temperatura, il peso del silos in 140 tonnellate invece di 14, come e' invece scritto nelle schede della sicurezza.

Nel corso del dibattimento e' stato anche proiettato il filmato delle telecamere di controllo relativo agli ultimi istanti prima dell'esplosione per documentare le attivita' svolte dagli operai e gli eventuali collegamenti delle loro operazioni con l'esplosione.

La prossima udienza si terra' il 15 marzo. La tragedia avvenne il 25 novembre del 2006. Quattro dipendenti e il titolare di una piccola ditta metalmeccanica stavano eseguendo dei lavori di manutenzione sui silos della Umbria Olii. Improvvisamente due dei giganteschi recipienti pieni di olio di oliva saltarono in aria. Quattro le vittime: il titolare della ditta Maurizio Manili, Tullio Mottini, Vladimr Todhe e Giuseppe Coletti, mentre il gruista si era salvato perche' distante dal punto dell'esplosione.
 

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