Polo chimico ternano/ Rossi a Stufara (Prc): la vicenda è questione nazionale
PERUGIA - ''La vicenda del destino del polo chimico ternano e' di grande interesse. Il sito produttivo che Basell ha deciso di chiudere consta di 120 addetti, con fatturato annuo di circa 200 milioni di euro e una capacita' produttiva di 245 tonnellate annue di polipropilene''. Lo ha detto l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Gianluca Rossi rispondendo stamani ad una interrogazione del capogruppo di Rifondazione comunista, Damiano Stufara.
Lo stesso Stufara ha ricordato che ''recentemente e' stato annunciato interesse da parte di Eni per un ingresso nel capitale Novamont, ma parallelamente assistiamo alla volonta' di Eni stessa di realizzare ingenti investimenti altrove. Di fronte a questi elementi non e' piu' tollerabile l'atteggiamento silente da parte del ministro allo Sviluppo economico e del Governo. Chiediamo quindi di sapere - ha aggiunto Stufara - lo stato di avanzamento del confronto tra la Regione e gli enti locali con il Governo nazionale''.
Rossi ha detto che la vicenda rappresenta una questione di dimensione nazionale nel processo di reindustrializzazione della chimica e per questa ragione, anche in coerenza con le linee programmatiche approvate nel giugno scorso dal consiglio regionale e presenti anche nel Dap, e' stata individuata la 'green economy' come uno degli assi cardine della competitivita' del sistema produttivo regionale.
''Per questo abbiamo subito visto con favore la proposta di una cordata di una NewCo capeggiata da Novamont - ha spiegato ancora Rossi - per la soluzione non solo della vicenda Basell, ma per il rilancio della reindustrializzazione e della verticalizzazione delle produzioni al polo chimico ternano. La situazione si risolve soltanto con un forte e significativo impegno pubblico. Per questo abbiamo avanzato lo scorso 10 gennaio la necessita' di ascrivere la questione del polo chimico ternano all'interno del patto di territorio. Il 30 luglio scorso - ha ricordato Rossi - di concerto con il Comune e la Provincia di Terni e le organizzazioni sindacali abbiamo avanzato la richiesta al consiglio dei ministri e al ministro dello Sviluppo economico di sancire per il polo chimico ternano l'individuazione di un accordo di programma come strumento di imbracatura istituzionale per risolvere non solo la vertenza della Basell, ma in generale anche le sorti del polo ternano''.

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