L’Adiconsum e la Federconsumatori provinciale, denunciano il forte disagio che centinaia di cittadini (cassaintegrati, disoccupati…) subiscono a causa della riduzione di organico, meno 56 dipendenti, attuata dall’Amministrazione Provinciale di Perugia presso i Centri per l’Impiego.

Decine e decine di lavoratori/ci della Provincia di Perugia addetti all’orientamento ed assistenza di disoccupati, cassaintegrati, immigrati … dopo 10 anni di lavoro presso i vari sportelli della provincia, il 31 dicembre 2010 si sono visti non rinnovato il contratto di lavoro.

Le Associazioni dei Consumatori denunciano la forte contraddizione dell’Amministrazione che un giorno si dichiara a fianco dei disoccupati e cassaintegrati, un altro giorno invece fa venir meno anche gli elementari strumenti di appoggio, a questi stessi cittadini, come appunto i centri per l’impiego.

Tanti lavoratori /ci che hanno perso il lavoro o che sono in cassa integrazione, per esempio nella dorsale appenninica, si vedono privati dei loro punti di riferimento istituzionale che, nel caso specifico di coloro che si trovano in cassa integrazione in deroga, rischia addirittura di penalizzarli ulteriormente di una somma pari al 30% di quel già piccolo salario.

Tutti gli uffici centrali e decentrati hanno avuto una riduzione del 70% del personale e per alcune realtà si arriva alla chiusura totale.
Molte di queste professionalità, che per ben 10 anni hanno operato negli uffici provinciali, erano entrate nell’organico della Provincia partecipando ad un pubblico bando. Tra queste, molte non hanno mai interrotto il loro rapporto di lavoro ed avevano addirittura sottoscritto i progetti per l’apertura dei primi centri per l’impiego e l’orientamento.

“La scelta della Amministrazione Provinciale di Perugia – si dice in una nota - risulta incomprensibile nel momento di forte crisi occupazionale e dove un giovane su cinque(vedi ISTAT) non trova lavoro e tanti sono in cassa integrazione e devono trovare aiuto per riconvertirsi.”

Perché questa scelta?Perché si vuol perdere professionalità preziose ed acquisite?Forse per reintegrarle con nuovi ed ancor più malleabili precari?
 

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